E-Fuel o BioFuel? La differenza tra carburanti sintetici e biocarburanti
Simonluca Pini – Contributing Editor de il Sole 24 ore
Le auto tradizionali potranno avere un futuro anche il dopo il 2035, grazie all’utilizzo dei carburanti sintetici. Resta il nodo dei biocarburanti, prodotti anche in Italia ma vietati dalla Comunità Europea
Non solo auto elettriche dal 2035. L’Unione Europea ha allungato la vita delle autovetture a combustione interna grazie all’apertura ai carburanti sintetici, pronti ad essere utilizzati sulle vetture tradizionali a partire dalla metà del prossimo decennio. La scelta della UE di aprire ai carburanti sintetici e non ai biocarburanti ha creato però una lunga scia di polemiche, legate alle diverse produzioni e scelte tecnologiche dei vari paesi. Il motivo? Gli e-fuel in Europa vengono prodotti in Germania e in Islanda secondo il monitoraggio di e-Fuel Alliance, con progetti pronti a partire in Norvegia, Danimarca, Svezia e Spagna. L’Italia ha sposato invece la via dei bio-carburanti, con Eni protagonista della produzione di BioFuel.
Carburanti sintetici: cosa sono, come si producono, quanto costano
Cosa sono gli e-fuel? Abbreviazione di electrofuel, sono dei carburanti di origine sintetica che vengono prodotti mediante un processo di elettrolisi dell’acqua e sintesi di CO2. In sostanza si prende l’idrogeno dall’acqua e il carbonio dall’anidride carbonica e si costruisce l’idrocarburo usando energia rinnovabile. Il processo genera idrogeno e monossido di carbonio che vengono successivamente combinati formando un vettore energetico in forma liquida, che verrà miscelato o sostituito ai carburanti tradizionali. Per avere un carburante di origine sintetica “carbon neutral”, occorre che l’elettricità utilizzata provenga da fonti rinnovabili (eolica, geotermica, solare, idrica).
La neutralità carbonica sarebbe possibile dalla compensazione tra la CO2 emessa dal tubo di scarico dei veicoli alimentati con carburanti sintetici e l’anidride carbonica presa dall’atmosfera per la produzione degli e-fuel. I carburanti sintetici sono inoltre compatibili con le infrastrutture di distribuzione e di vendita attualmente in uso per diesel e benzina e presentano una elevata densità energetica che li rende adatti all’utilizzo su auto ad elevate prestazioni. I carburanti sintetici possono essere utilizzati con diverse applicazioni, e-Petrol, e-Diesel, e-Heating e e-Kerosene, regolati dalla normativa Din EN 228. Difetti dei carburanti sintetici? Secondo le associazioni ambientaliste non si avrebbero emissioni zero, costi superiori ai carburanti tradizionali e scarsità di disponibilità. La scarsità di quantitativi è un tema affrontato anche da diversi produttori di e-fuel, che sottolineano come i carburanti sintetici non saranno un’alternativa alla mobilità elettrica ma uno strumento per continuare ad alimentare veicoli come automobili a combustione interna ad alte prestazioni, vetture d’epoca, mezzi professionali (ad esempio le autopompe dei Vigili del fuoco) e tutta quelle applicazioni su ruote non associabili ad una motorizzazione completamente elettrica.
Biocarburanti: cosa sono, come si producono, quanto costano
Cosa sono i biocarburanti? Come riportato dalla Treccani, si tratta di carburanti ottenuti da materie prime di origine agricola. A differenza dei carburanti tradizionali, che derivano da combustibili fossili, i biocarburanti provengono dalla lavorazione di sostanze organiche, vegetali o animali, ad esempio dai rifiuti e scarti di coltivazioni di colza, mais o soia. Per quanto riguarda il biodiesel, non richiede modifiche motoristiche e assicura prestazioni maggiori. Sul fronte emissioni, i motori alimentati a biodiesel contengono minori concentrazioni di monossido di carbonio, di particelle di carbone e di idrocarburi incombusti. A questo si aggiunge la quasi neutralità climatica nel ciclo di produzione-impiego del biodiesel. Tra i dubbi legati all’utilizzo di biocarburanti, l’utilizzo di suolo per le coltivazioni e una limitata disponibilità di quantitativi. Il principale vantaggio dei biocombustibili è quello di essere carbon neutral: una volta bruciati rilasciano in atmosfera la stessa quantità di anidride carbonica che avevano precedentemente assorbito e trasformato in biomassa tramite la fotosintesi clorofilliana. Costo dei biocarburanti? Di pochi centesimi superiori ai carburanti tradizionali.
Carburanti sintetici: cosa sono, come si producono, quanto costano
Cosa sono gli e-fuel? Abbreviazione di electrofuel, sono dei carburanti di origine sintetica che vengono prodotti mediante un processo di elettrolisi dell’acqua e sintesi di CO2. In sostanza si prende l’idrogeno dall’acqua e il carbonio dall’anidride carbonica e si costruisce l’idrocarburo usando energia rinnovabile. Il processo genera idrogeno e monossido di carbonio che vengono successivamente combinati formando un vettore energetico in forma liquida, che verrà miscelato o sostituito ai carburanti tradizionali. Per avere un carburante di origine sintetica “carbon neutral”, occorre che l’elettricità utilizzata provenga da fonti rinnovabili (eolica, geotermica, solare, idrica).
La neutralità carbonica sarebbe possibile dalla compensazione tra la CO2 emessa dal tubo di scarico dei veicoli alimentati con carburanti sintetici e l’anidride carbonica presa dall’atmosfera per la produzione degli e-fuel. I carburanti sintetici sono inoltre compatibili con le infrastrutture di distribuzione e di vendita attualmente in uso per diesel e benzina e presentano una elevata densità energetica che li rende adatti all’utilizzo su auto ad elevate prestazioni. I carburanti sintetici possono essere utilizzati con diverse applicazioni, e-Petrol, e-Diesel, e-Heating e e-Kerosene, regolati dalla normativa Din EN 228. Difetti dei carburanti sintetici? Secondo le associazioni ambientaliste non si avrebbero emissioni zero, costi superiori ai carburanti tradizionali e scarsità di disponibilità. La scarsità di quantitativi è un tema affrontato anche da diversi produttori di e-fuel, che sottolineano come i carburanti sintetici non saranno un’alternativa alla mobilità elettrica ma uno strumento per continuare ad alimentare veicoli come automobili a combustione interna ad alte prestazioni, vetture d’epoca, mezzi professionali (ad esempio le autopompe dei Vigili del fuoco) e tutta quelle applicazioni su ruote non associabili ad una motorizzazione completamente elettrica.
Biocarburanti: cosa sono, come si producono, quanto costano
Cosa sono i biocarburanti? Come riportato dalla Treccani, si tratta di carburanti ottenuti da materie prime di origine agricola. A differenza dei carburanti tradizionali, che derivano da combustibili fossili, i biocarburanti provengono dalla lavorazione di sostanze organiche, vegetali o animali, ad esempio dai rifiuti e scarti di coltivazioni di colza, mais o soia. Per quanto riguarda il biodiesel, non richiede modifiche motoristiche e assicura prestazioni maggiori. Sul fronte emissioni, i motori alimentati a biodiesel contengono minori concentrazioni di monossido di carbonio, di particelle di carbone e di idrocarburi incombusti. A questo si aggiunge la quasi neutralità climatica nel ciclo di produzione-impiego del biodiesel. Tra i dubbi legati all’utilizzo di biocarburanti, l’utilizzo di suolo per le coltivazioni e una limitata disponibilità di quantitativi. Il principale vantaggio dei biocombustibili è quello di essere carbon neutral: una volta bruciati rilasciano in atmosfera la stessa quantità di anidride carbonica che avevano precedentemente assorbito e trasformato in biomassa tramite la fotosintesi clorofilliana. Costo dei biocarburanti? Di pochi centesimi superiori ai carburanti tradizionali.