Allarme sul futuro dell'auto in Italia
Redazione Autopromotec
Fondo automotive tagliato dell’80% in legge di bilancio.
L’UNRAE esprime profondo sconcerto e preoccupazione per la decisione del Governo di sottrarre ben 4,6 miliardi - dei 5,8 residui per il periodo 2025-30 - dal “Fondo per la transizione verde, la ricerca, gli investimenti del settore automotive e per il riconoscimento di incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti”.
L’UNRAE esprime profondo sconcerto e preoccupazione per la decisione del Governo di sottrarre ben 4,6 miliardi - dei 5,8 residui per il periodo 2025-30 - dal “Fondo per la transizione verde, la ricerca, gli investimenti del settore automotive e per il riconoscimento di incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti”.
La notizia, totalmente inattesa, si è manifestata solo ieri con la pubblicazione del testo del Bilancio Finanziario dettagliato per capitoli di spesa dei singoli Ministeri, ed è arrivata senza alcuna interlocuzione preventiva con gli stakeholder di riferimento.
Una decisione del genere contraddice clamorosamente non solo le dichiarazioni di intenti pronunciate dal Ministro Urso in sede di Tavolo Automotive non più tardi del 7 agosto scorso, ma anche le numerosissime pronunce di attenzione al settore - da parte del Ministro stesso e di altri autorevoli esponenti governativi - dall’insediamento dell’attuale Esecutivo fino a pochi giorni fa.
Il massiccio abbattimento delle risorse destinate all’automotive nel 2022, minaccia gravemente gli sforzi finora profusi per raggiungere gli obiettivi e i target ambientali fissati a livello europeo. Questa scelta rischia di avere come unica conseguenza quella di arrestare immediatamente il processo di transizione verde, già in forte ritardo - in Italia - rispetto ad altri mercati e ad altri Paesi produttori concorrenti, e di bloccare definitivamente il rinnovo di un parco circolante sempre più vetusto, insicuro ed inquinante.
La scelta di penalizzare il settore in modo così duro, risulta ancor più sproporzionata se si considera che i capitoli di spesa riservati ad altre industries vengono ridotti mediamente del 5-10%, mentre il Fondo automotive subisce un taglio dell'80%, con un disimpegno totale sia dal lato del sostegno alla domanda che di quello all’offerta.
Questa drastica misura non appare giustificata da situazioni di bilancio emergenziali, e si manifesta in un periodo particolarmente critico per il mondo dell’auto, che sta affrontando sfide senza precedenti sia in Italia che in Europa.
L’UNRAE esorta con vigore il Governo a riconsiderare tale decisione al più presto: l’auspicio è che il taglio venga revocato, o quantomeno significativamente ridotto, nel corso dell'iter di approvazione della Manovra di Bilancio in Parlamento.
Una decisione del genere contraddice clamorosamente non solo le dichiarazioni di intenti pronunciate dal Ministro Urso in sede di Tavolo Automotive non più tardi del 7 agosto scorso, ma anche le numerosissime pronunce di attenzione al settore - da parte del Ministro stesso e di altri autorevoli esponenti governativi - dall’insediamento dell’attuale Esecutivo fino a pochi giorni fa.
Il massiccio abbattimento delle risorse destinate all’automotive nel 2022, minaccia gravemente gli sforzi finora profusi per raggiungere gli obiettivi e i target ambientali fissati a livello europeo. Questa scelta rischia di avere come unica conseguenza quella di arrestare immediatamente il processo di transizione verde, già in forte ritardo - in Italia - rispetto ad altri mercati e ad altri Paesi produttori concorrenti, e di bloccare definitivamente il rinnovo di un parco circolante sempre più vetusto, insicuro ed inquinante.
La scelta di penalizzare il settore in modo così duro, risulta ancor più sproporzionata se si considera che i capitoli di spesa riservati ad altre industries vengono ridotti mediamente del 5-10%, mentre il Fondo automotive subisce un taglio dell'80%, con un disimpegno totale sia dal lato del sostegno alla domanda che di quello all’offerta.
Questa drastica misura non appare giustificata da situazioni di bilancio emergenziali, e si manifesta in un periodo particolarmente critico per il mondo dell’auto, che sta affrontando sfide senza precedenti sia in Italia che in Europa.
L’UNRAE esorta con vigore il Governo a riconsiderare tale decisione al più presto: l’auspicio è che il taglio venga revocato, o quantomeno significativamente ridotto, nel corso dell'iter di approvazione della Manovra di Bilancio in Parlamento.