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Giugno 2019

Meccanico, dalla chiave inglese al tablet

Massimo Condolo

Telediagnosi e app: la manutenzione dei veicoli "intelligenti"
Il meccanico del futuro è un mestiere ben diverso da quello  cui  pensiamo,  specie  nel  settore  dei  veicoli industriali che spesso anticipa componenti e soluzioni che poi si diffondono sulle autovetture. Se ne è parlato al convegno "Le nuove frontiere dell'autoriparazione: quale fu­ turo?", organizzato da Autopromotec con Il Giornale del Meccanico e lo Carrozziere, testate dell'editrice Duessegi dirette  da Giuseppe Polari. Renzo Servadei, Amministratore delegato di Autopromotec, ha esordito con parole di fiducia e speranza:  “C'è bisogno  di tecnici specializzati. Per i nuovi meccanici, il cui lavoro è molto meno manuale e più adatto ai nativi  digitali, il lavoro c'è”.

Andrea Cardinali, direttore generale Unrae (Unione naziona­ le rappresentanti  veicoli esteri, che  raggruppa le filiere  della vendita e dell'assistenza auto­ rizzata), ha riassunto  i dati del settore: 15mila officine, vendite ogni anno per 1,8 milioni di auto, 200mila commerciali leggeri, 25mila camion 3mila autobus,  45 aziende, 62 marchi  di  auto,  12 di  rimorchi  e semirimorchi, 8 di veicoli industriali. Cifre che valgono il 3% del Pii nazionale, il 72,3%  del mercato auto e il 65% del parco circolante. Antonio Geniechiaro, vicedirtttore di Unrae, ha rimarcato:  “Il parco  circolante italiano è per la maggior parte  ante  Euro  4  (41 5mila unità): veicoli inquinanti e poco sicuri, mentre quelli delle generazioni  successive sono pieni di dispositivi elettronici come i controllori di corsia e i cronotachigrafi di ultima generazione, che hanno bisogno  di forze fresche per la loro manutenzione”. Franco Fenoglio, presidente sezione Veicoli industriali Unrae, ha posto il punto sulle opportunità  del  post-vendita: “Il settore  cerca  5mila  meccanici, uomini  e donne.  Le donne sono brave e adatte a un lavoro  che  richiede soprattutto competenze, Servono poi 20mila autisti, altro lavoro che non è più disagevole.  E le professioni dell'autotrasporto e della logistica saranno sempre più  importanti”.  Maurizio  Caluggi di Mercedes-Benz Truck Italia ha rimarcato come non si usi più l'espressione meccanico ma tecnico  di manutenzione: “c'é bisogno  di un nuovo livello di specializzazione per camion tecnologici, elettrificati e connessi”.  Per Fabio Porquier  di  Renault  Trucks Italia nell'assistenza  tecnica  la tele­ diagnosi  e le app sono ormai una  realtà.  Per questo  5mila posti, secondo  Porquier, sono una  stima  fin  troppo  bassa. Fredrik  Svartling  di ltalscania si concentra sull'aspetto di una figura poliedrica: “i tecnici di domani saranno venditori, imprenditori che lavorano in sinergia  con  le Case”.

Scania ha bisogno di 6.500 tecnici d'officina in tutt'Europa: un'opportunità anche per chi vuole lavorare all'estero, Giovanni Viganò di Volvo Trucks Italia ha ricordato come il presidente mondiale della  sua azienda abbia iniziato come meccanico. Ancora da ltalscania, Chiara Vaccari, responsabile recruiting e formazione, ha affrontato il tema delle quote rosa: “Nessuna professione è più  preclusa alle donne,  che danno ottimi risultati  e possono trovare il mondo dell'autotrasporto molto attrattivo”. Ne è un esempio Marta Piccioni, tecnico di diagnosi in un'officina Scania: “Lavoro con pienissima  soddisfazione. Sono diplomata all'alberghiero ma dopo dieci anni ho voluto provare a fare il meccanico. Era il mio  sogno e l'ho realizzato con  un corso  privato”. Chiara Vergaro, tecnico di post-vendita della concessionaria auto Ferrari Giorgio, Modena, ha precisato che: “abbattere il pregiudizio è semplice”. Unrae ha concluso i lavori del convegno presentando un progetto rivolto  ai ragazzi che intendono candidarsi a lavorare in una delle otto Case truck di Unrae.





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