Meccanico, dalla chiave inglese al tablet
Massimo Condolo
Telediagnosi e app: la manutenzione dei veicoli "intelligenti"
Il meccanico del futuro è un mestiere ben diverso da quello cui pensiamo, specie nel settore dei veicoli industriali che spesso anticipa componenti e soluzioni che poi si diffondono sulle autovetture. Se ne è parlato al convegno "Le nuove frontiere dell'autoriparazione: quale fu turo?", organizzato da Autopromotec con Il Giornale del Meccanico e lo Carrozziere, testate dell'editrice Duessegi dirette da Giuseppe Polari. Renzo Servadei, Amministratore delegato di Autopromotec, ha esordito con parole di fiducia e speranza: “C'è bisogno di tecnici specializzati. Per i nuovi meccanici, il cui lavoro è molto meno manuale e più adatto ai nativi digitali, il lavoro c'è”.
Andrea Cardinali, direttore generale Unrae (Unione naziona le rappresentanti veicoli esteri, che raggruppa le filiere della vendita e dell'assistenza auto rizzata), ha riassunto i dati del settore: 15mila officine, vendite ogni anno per 1,8 milioni di auto, 200mila commerciali leggeri, 25mila camion 3mila autobus, 45 aziende, 62 marchi di auto, 12 di rimorchi e semirimorchi, 8 di veicoli industriali. Cifre che valgono il 3% del Pii nazionale, il 72,3% del mercato auto e il 65% del parco circolante. Antonio Geniechiaro, vicedirtttore di Unrae, ha rimarcato: “Il parco circolante italiano è per la maggior parte ante Euro 4 (41 5mila unità): veicoli inquinanti e poco sicuri, mentre quelli delle generazioni successive sono pieni di dispositivi elettronici come i controllori di corsia e i cronotachigrafi di ultima generazione, che hanno bisogno di forze fresche per la loro manutenzione”. Franco Fenoglio, presidente sezione Veicoli industriali Unrae, ha posto il punto sulle opportunità del post-vendita: “Il settore cerca 5mila meccanici, uomini e donne. Le donne sono brave e adatte a un lavoro che richiede soprattutto competenze, Servono poi 20mila autisti, altro lavoro che non è più disagevole. E le professioni dell'autotrasporto e della logistica saranno sempre più importanti”. Maurizio Caluggi di Mercedes-Benz Truck Italia ha rimarcato come non si usi più l'espressione meccanico ma tecnico di manutenzione: “c'é bisogno di un nuovo livello di specializzazione per camion tecnologici, elettrificati e connessi”. Per Fabio Porquier di Renault Trucks Italia nell'assistenza tecnica la tele diagnosi e le app sono ormai una realtà. Per questo 5mila posti, secondo Porquier, sono una stima fin troppo bassa. Fredrik Svartling di ltalscania si concentra sull'aspetto di una figura poliedrica: “i tecnici di domani saranno venditori, imprenditori che lavorano in sinergia con le Case”.
Scania ha bisogno di 6.500 tecnici d'officina in tutt'Europa: un'opportunità anche per chi vuole lavorare all'estero, Giovanni Viganò di Volvo Trucks Italia ha ricordato come il presidente mondiale della sua azienda abbia iniziato come meccanico. Ancora da ltalscania, Chiara Vaccari, responsabile recruiting e formazione, ha affrontato il tema delle quote rosa: “Nessuna professione è più preclusa alle donne, che danno ottimi risultati e possono trovare il mondo dell'autotrasporto molto attrattivo”. Ne è un esempio Marta Piccioni, tecnico di diagnosi in un'officina Scania: “Lavoro con pienissima soddisfazione. Sono diplomata all'alberghiero ma dopo dieci anni ho voluto provare a fare il meccanico. Era il mio sogno e l'ho realizzato con un corso privato”. Chiara Vergaro, tecnico di post-vendita della concessionaria auto Ferrari Giorgio, Modena, ha precisato che: “abbattere il pregiudizio è semplice”. Unrae ha concluso i lavori del convegno presentando un progetto rivolto ai ragazzi che intendono candidarsi a lavorare in una delle otto Case truck di Unrae.
Andrea Cardinali, direttore generale Unrae (Unione naziona le rappresentanti veicoli esteri, che raggruppa le filiere della vendita e dell'assistenza auto rizzata), ha riassunto i dati del settore: 15mila officine, vendite ogni anno per 1,8 milioni di auto, 200mila commerciali leggeri, 25mila camion 3mila autobus, 45 aziende, 62 marchi di auto, 12 di rimorchi e semirimorchi, 8 di veicoli industriali. Cifre che valgono il 3% del Pii nazionale, il 72,3% del mercato auto e il 65% del parco circolante. Antonio Geniechiaro, vicedirtttore di Unrae, ha rimarcato: “Il parco circolante italiano è per la maggior parte ante Euro 4 (41 5mila unità): veicoli inquinanti e poco sicuri, mentre quelli delle generazioni successive sono pieni di dispositivi elettronici come i controllori di corsia e i cronotachigrafi di ultima generazione, che hanno bisogno di forze fresche per la loro manutenzione”. Franco Fenoglio, presidente sezione Veicoli industriali Unrae, ha posto il punto sulle opportunità del post-vendita: “Il settore cerca 5mila meccanici, uomini e donne. Le donne sono brave e adatte a un lavoro che richiede soprattutto competenze, Servono poi 20mila autisti, altro lavoro che non è più disagevole. E le professioni dell'autotrasporto e della logistica saranno sempre più importanti”. Maurizio Caluggi di Mercedes-Benz Truck Italia ha rimarcato come non si usi più l'espressione meccanico ma tecnico di manutenzione: “c'é bisogno di un nuovo livello di specializzazione per camion tecnologici, elettrificati e connessi”. Per Fabio Porquier di Renault Trucks Italia nell'assistenza tecnica la tele diagnosi e le app sono ormai una realtà. Per questo 5mila posti, secondo Porquier, sono una stima fin troppo bassa. Fredrik Svartling di ltalscania si concentra sull'aspetto di una figura poliedrica: “i tecnici di domani saranno venditori, imprenditori che lavorano in sinergia con le Case”.
Scania ha bisogno di 6.500 tecnici d'officina in tutt'Europa: un'opportunità anche per chi vuole lavorare all'estero, Giovanni Viganò di Volvo Trucks Italia ha ricordato come il presidente mondiale della sua azienda abbia iniziato come meccanico. Ancora da ltalscania, Chiara Vaccari, responsabile recruiting e formazione, ha affrontato il tema delle quote rosa: “Nessuna professione è più preclusa alle donne, che danno ottimi risultati e possono trovare il mondo dell'autotrasporto molto attrattivo”. Ne è un esempio Marta Piccioni, tecnico di diagnosi in un'officina Scania: “Lavoro con pienissima soddisfazione. Sono diplomata all'alberghiero ma dopo dieci anni ho voluto provare a fare il meccanico. Era il mio sogno e l'ho realizzato con un corso privato”. Chiara Vergaro, tecnico di post-vendita della concessionaria auto Ferrari Giorgio, Modena, ha precisato che: “abbattere il pregiudizio è semplice”. Unrae ha concluso i lavori del convegno presentando un progetto rivolto ai ragazzi che intendono candidarsi a lavorare in una delle otto Case truck di Unrae.