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Febbraio 2017

Nlt, la formula “all inclusive” fa breccia tra professionisti e privati. Atteso il boom per il 2017

di Dino Collazzo

Esaurita la spinta data dalle grandi flotte aziendali, il mercato del noleggio a lungo termine ha trovato una nuova clientela su cui investire. Per il direttore del Centro studi Fleet&Mobility Pier Luigi Del Viscovo, nei prossimi anni sempre più persone sceglieranno questo sistema. Ma, per incrementare volumi e fatturati serve una doppia strategia.
 
Dopo il boom nel settore delle grandi flotte aziendali la formula del noleggio a lungo termine (Nlt) inizia a spopolare anche tra piccole aziende e professionisti a partite Iva. Che alle spese per acquisto e mantenimento dell’auto preferiscono sempre più pagare un canone con tutti i servizi “all-inclusive”. Assicurazione, manutenzione, bollo e assistenza sono solo alcuni dei vantaggi per chi sceglie questo sistema che da un po’ di tempo vede affacciarsi anche un altro tipo di clientela: privati e famiglie. In entrambi i casi parliamo di un business che negli ultimi anni ha registrato ritmi di crescita a doppia cifra e che ha consentito al mercato auto di chiudere in positivo l’anno appena trascorso. Nel 2016, infatti, le immatricolazioni sono state 1.824.968 con un incremento del 15,8% rispetto all’anno precedente. Un risultato su cui ha inciso anche il settore del Nlt chè è cresciuto di oltre il 18%. “Andando avanti sempre più persone preferiranno noleggiare l’auto – dice Pier Luigi Del Viscovo, direttore del Centro studi Fleet&Mobility –.

Da qualche anno si è innescato un circolo virtuoso che ha riguardato soprattutto piccole e piccolissime imprese a cui si sono aggiunti anche tanti professionisti a partita Iva. Clienti che un tempo erano marginali per le società di noleggio a lungo termine e che oggi invece rappresentano una fetta importante per lo sviluppo di questo settore”.  Dando uno sguardo ai dati dell’ultimo rapporto Aniasa si nota come il mercato dell’Nlt abbia iniziato a rivelare una certa dinamicità a partire dalla fine del 2014. In quel periodo le vetture a noleggio presenti in strada erano 423.422 rappresentando l’1,14% del parco circolante. Un numero che oggi, a distanza di poco più di due anni, dovrebbe attestarsi intorno alle 540 mila auto e che, stando a molti analisti, si prepara a fare il grande balzo nel 2017. In attesa di capire come evolverà il mercato ciò che è interessante analizzare è il fattore che ne ha determinato la crescita nel volgere di un biennio. A sostenere la domanda del Nlt, dopo il rallentamento della spinta propulsiva data dai grandi parchi auto aziendali – l’uso di questo sistema al loro interno si è ormai stabilizzato –, sono soprattutto le tante piccole e piccolissime imprese con parchi modesti il cui numero mediamente si aggira tra le 2 o 4 macchine, a cui si aggiungono anche molti professionisti a partita iva. Una fascia di clienti disposti comunque a investire in questa formula e su cui le società di Nlt sperano di incrementare i loro volume d’affari grazie alla crescita di richieste.
 
“Questa fascia di clienti rappresenta per gli operatori delle società di noleggio il punto a cui ancorare le politiche di sviluppo – spiega Del Viscovo –. Per farlo serve però tenere presente due aspetti importanti. Il primo è quello che riguarda il tipo di prodotto che il noleggiatore deve mettere in campo per intercettare un cliente più vicino a quello retail che alla grande flotta; l’altro invece riguarda l’aspetto commerciale e relazionale dove da un rapporto a due, fatto da concessionario e cliente, si è passati a quello a tre. Con il noleggiatore che diventa non solo il soggetto che fattura mensilmente il servizio, ma anche quello che deve essere in grado di fornire una rete di assistenza post vendita e di officine di qualità, in modo da non far rimpiangere al cliente ciò che gli garantiva il concessionario”. In pratica per Del Viscovo i noleggiatori devono confrontarsi con persone che nello scegliere la macchina in Nlt lo fanno come se fosse la propria vettura. “Questo fa entrare in gioco una serie di componenti psicologiche ed emotive che fanno da contraltare al tipo di valutazioni più razionali e di calcolo che sono invece quelle che governano le scelte delle flotte”.  A questo bacino di soggetti nei prossimi anni se ne affiancherà anche un altro. Si tratta di privati e famiglie, un segmento che per ora la maggior parte delle analisi di mercato colloca in posizione marginale nello sviluppo del settore. Ma che nel lungo periodo potrebbe veder crescere il suo grado di penetrazione. Da qualche tempo, infatti, diverse case automobilistiche, ma anche molti noleggiatori, hanno iniziato a proporre pacchetti mirati per il target dei privati e comprensivi nello stesso canone di assicurazione, bollo auto, manutenzione e assistenza. “Per i privati, ora parliamo di poche migliaia di contratti – continua Del Viscovo –. Se consideriamo che il privato viaggia oltre un milione e duecentomila immatricolazioni, quattromila contratti di noleggio sono numeri ancora bassi per dire che c’è un cambiamento nel mercato dell’auto. Tuttavia qualcosa si nuove ma per comprendere quale sarà lo sviluppo in questo campo occorrerà aspettare la fine di un ciclo di almeno 4 anni. A quel punto capiremo se e quanti di questi privati confermeranno la scelta fatta, oppure faranno valutazioni diverse suggerendo agli stessi noleggiatori altre vie da percorrere”.  
 
 





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