Non solo colonnine elettriche: anche le autostrade possono ricaricare le auto, mentre vanno
Enrica Lazzarini
In Svezia e in Italia due esempi allo studio su come rendere efficienti i tratti autostradali
La corsa verso la sostenibilità abbraccia anche le strade, letteralmente. In Svezia un passo avanti è stato compiuto con la prima autostrada al mondo capace di ricaricare le auto elettriche mentre sono in movimento, consentendo ai veicoli di essere alimentati mentre percorrono le autostrade e rendendo di fatto la ricarica più efficiente e integrata nella routine quotidiana dei conducenti.
L’autostrada scelta per la trasformazione è la E20 che congiunge Stoccolma, Göteborg e Malmö, le tre città più popolate della Svezia. Il tratto sottoposto a sperimentazione dovrebbe essere completato entro il 2025. La ricarica su strada, oltre a evitare ai conducenti la sosta alle colonnine, consentirebbe ai veicoli di percorrere più chilometri utilizzando batterie più piccole. Il Trafikverket, l'agenzia dei trasporti svedese, sta ancora valutando il tipo di sistema da adottare per la ricarica induttiva, che potrebbe essere statico (con piastre nell’asfalto simili a quelle usate da BMW) o dinamico, implementato con cavi sotterranei per inviare elettricità alle bobine di raccolta poste a bordo delle automobili che potrebbero quindi ricaricare in movimento. La ricarica induttiva sfrutta il fatto che un campo magnetico variabile (generato eventualmente da un’altra bobina percorsa da corrente) che investe una bobina fatta di fili conduttori “induce” in essa una corrente elettrica alternata che varia come il campo magnetico. Essa può quindi essere usata per caricare la batteria senza bisogno di un contatto fisico: entrambe le opzioni non creerebbero difficoltà ai veicoli convenzionali che percorrono la stessa strada.
Ma non è solo la Svezia a fare progressi significativi: anche in Italia si sta sperimentando un’autostrada con ricarica a induzione. Il progetto denominato Arena del Futuro è attualmente in fase di sperimentazione sull’autostrada A35 Brebemi-Aleatica: sono diverse le realtà coinvolte, tra cui ABB, Electreon, FIAMM Energy Technology, IVECO, IVECO Bus, Mapei, Pizzarotti, Politecnico di Milano, Prysmian, Stellantis, TIM, Università Roma Tre e Università di Parma.
La tecnologia di ricarica ad induzione per auto elettriche Dynamic Wireless Power Transfer (Dwpt) è realizzata da Electreon, società israeliana che già adotta questo sistema in Israele. Funziona grazie a delle bobine poste sotto l’asfalto che, al passaggio dei veicoli dotati di un apposito ricevitore, trasferiscono l’energia dall’infrastruttura stradale al motore elettrico. Il sistema estende l’autonomia e salvaguarda la carica della batteria del veicolo. Per rendere possibile il passaggio dell’energia elettrica dall’asfalto al veicolo è necessaria una pavimentazione speciale. Questa, spessa circa 12 centimetri, è realizzata dal gruppo Mapei e ricopre i tubi sottili che ricaricano i veicoli elettrici grazie al processo di induzione.
Entrambi i casi dimostrano come le nazioni stiano abbracciando l'innovazione per superare le sfide legate alla diffusione dei veicoli elettrici. La Svezia, con la sua autostrada di ricarica dinamica, punta a rendere il viaggio elettrico più pratico e meno dipendente dalle tradizionali stazioni di ricarica. In Italia, invece, il concetto di strade ricaricanti apre nuove prospettive per una mobilità urbana senza soluzione di continuità.
Queste iniziative dimostrano che la strada verso un futuro sostenibile potrebbe anche essere letteralmente costruita sotto i nostri piedi. Vedremo nei prossimi anni gli sviluppi in merito.
L’autostrada scelta per la trasformazione è la E20 che congiunge Stoccolma, Göteborg e Malmö, le tre città più popolate della Svezia. Il tratto sottoposto a sperimentazione dovrebbe essere completato entro il 2025. La ricarica su strada, oltre a evitare ai conducenti la sosta alle colonnine, consentirebbe ai veicoli di percorrere più chilometri utilizzando batterie più piccole. Il Trafikverket, l'agenzia dei trasporti svedese, sta ancora valutando il tipo di sistema da adottare per la ricarica induttiva, che potrebbe essere statico (con piastre nell’asfalto simili a quelle usate da BMW) o dinamico, implementato con cavi sotterranei per inviare elettricità alle bobine di raccolta poste a bordo delle automobili che potrebbero quindi ricaricare in movimento. La ricarica induttiva sfrutta il fatto che un campo magnetico variabile (generato eventualmente da un’altra bobina percorsa da corrente) che investe una bobina fatta di fili conduttori “induce” in essa una corrente elettrica alternata che varia come il campo magnetico. Essa può quindi essere usata per caricare la batteria senza bisogno di un contatto fisico: entrambe le opzioni non creerebbero difficoltà ai veicoli convenzionali che percorrono la stessa strada.
Ma non è solo la Svezia a fare progressi significativi: anche in Italia si sta sperimentando un’autostrada con ricarica a induzione. Il progetto denominato Arena del Futuro è attualmente in fase di sperimentazione sull’autostrada A35 Brebemi-Aleatica: sono diverse le realtà coinvolte, tra cui ABB, Electreon, FIAMM Energy Technology, IVECO, IVECO Bus, Mapei, Pizzarotti, Politecnico di Milano, Prysmian, Stellantis, TIM, Università Roma Tre e Università di Parma.
La tecnologia di ricarica ad induzione per auto elettriche Dynamic Wireless Power Transfer (Dwpt) è realizzata da Electreon, società israeliana che già adotta questo sistema in Israele. Funziona grazie a delle bobine poste sotto l’asfalto che, al passaggio dei veicoli dotati di un apposito ricevitore, trasferiscono l’energia dall’infrastruttura stradale al motore elettrico. Il sistema estende l’autonomia e salvaguarda la carica della batteria del veicolo. Per rendere possibile il passaggio dell’energia elettrica dall’asfalto al veicolo è necessaria una pavimentazione speciale. Questa, spessa circa 12 centimetri, è realizzata dal gruppo Mapei e ricopre i tubi sottili che ricaricano i veicoli elettrici grazie al processo di induzione.
Entrambi i casi dimostrano come le nazioni stiano abbracciando l'innovazione per superare le sfide legate alla diffusione dei veicoli elettrici. La Svezia, con la sua autostrada di ricarica dinamica, punta a rendere il viaggio elettrico più pratico e meno dipendente dalle tradizionali stazioni di ricarica. In Italia, invece, il concetto di strade ricaricanti apre nuove prospettive per una mobilità urbana senza soluzione di continuità.
Queste iniziative dimostrano che la strada verso un futuro sostenibile potrebbe anche essere letteralmente costruita sotto i nostri piedi. Vedremo nei prossimi anni gli sviluppi in merito.