Revisione auto, nel 2017 gli italiani hanno speso 2,95 miliardi di euro
di Redazione
L’aumento del 2,8 per cento, rispetto al 2016, è dovuto a un maggior numero di autoveicoli chiamati a controllo e dall’incremento dei costi delle operazioni di manutenzione e riparazione. Cresce il fatturato delle officine (+ 1,9 per cento). Ogni automobilista ha speso in media 207 euro.
Crescono le spese di revisione dell’auto. Nel 2017 gli italiani hanno pagato 2,95 miliardi di euro per far controllare le proprie vetture presso officine private specializzate. Facendo registrare così un incremento del 2,8 per cento rispetto al 2016, quando la spesa si è attestata sui 2,86 miliardi di euro. La cifra di 2,95 miliardi comprende il pagamento della tariffa per le revisioni che ammonta a 950,9 milioni di euro (più 1,9 per cento rispetto al 2016) e il costo per le cosiddette operazioni di prerevisione – riparazioni necessarie per porre i veicoli in condizioni di superare i controlli – che è di 1.997,3 milioni di euro (+3,2 per cento). Queste stime sono il risultato di un’elaborazione realizzata dall’Osservatorio Autopromotec su dati Istat e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Analizzando i numeri più nel dettaglio si nota che l’aumento della spesa nel 2017 è stato determinato da due fattori: più auto chiamate a revisione e un incremento dei costi per le operazioni di manutenzione e riparazione. Nel primo caso si è registrata una crescita del più 1,9% rispetto al 2016. Con un risultato positivo per le officine che hanno visto aumentare il loro fatturato: l’incasso lo scorso anno è stato di 639,8 milioni di euro (più 1,9 per cento rispetto al 2016). Per quel che riguarda gli interventi di prerevisione, in questo caso a far salire la spesa è stata una dinamica di aumento dei prezzi come emerso dagli indici Istat (più 1,3 per cento).
Il Codice della strada stabilisce, nell’articolo 80, l’obbligatorietà della revisione dell’auto ogni quattro anni dalla prima immatricolazione e, in seguito, ogni due dal precedente controllo. Queste scadenze si applicano per autovetture, autocaravan, motocicli, ciclomotori, autoveicoli adibiti al trasporto di cose o per uso speciale di massa complessiva non superiore ai 3.500 chilogrammi. Mentre l’obbligo scende a una volta ogni anno per le autovetture adibite al servizio taxi, al noleggio con conducente, per gli autoveicoli utilizzati per il trasporto di cose e i rimorchi di peso superiore ai 3.500 chilogrammi, agli autobus, alle autoambulanze e i ai veicoli atipici (le auto d’epoca). La revisione può essere effettuata presso la Motorizzazione civile o presso le officine autorizzate dal Ministero dei trasporti.
Il controllo periodico degli autoveicoli serve a garantire che questi conservino i requisiti di idoneità alla circolazione accertati in sede di omologazione, verificandone le condizioni di sicurezza, il livello di emissioni inquinanti e la rumorosità. Nello specifico la revisione comporta, oltre al controllo preventivo delle targhe e del numero di telaio per l’identificazione del veicolo, un’accurata verifica dello stato generale della carrozzeria, del campo di visibilità (parabrezza, specchietti retrovisori, vetri laterali, lunotto e tergicristalli), delle luci, del circuito elettrico e di pneumatici, assi e sospensioni. Le altre verifiche che vengono effettutate sono il fissaggio del sedile del conducente, il fissaggio della batteria e la funzionalità di airbag, freni, sterzo e volante, cintura di sicurezza e avvisatori acustici. Vi sono poi i controlli su rumorosità del mezzo, condizioni dell’impianto dei gas di scarico e dei sistemi di aerazione, riscaldamento e antiappannamento, nonché la verifica della presenza del kit di sicurezza obbligatorio da tenere in auto (triangolo e giubbetto di segnalazione).
Analizzando i numeri più nel dettaglio si nota che l’aumento della spesa nel 2017 è stato determinato da due fattori: più auto chiamate a revisione e un incremento dei costi per le operazioni di manutenzione e riparazione. Nel primo caso si è registrata una crescita del più 1,9% rispetto al 2016. Con un risultato positivo per le officine che hanno visto aumentare il loro fatturato: l’incasso lo scorso anno è stato di 639,8 milioni di euro (più 1,9 per cento rispetto al 2016). Per quel che riguarda gli interventi di prerevisione, in questo caso a far salire la spesa è stata una dinamica di aumento dei prezzi come emerso dagli indici Istat (più 1,3 per cento).
Il Codice della strada stabilisce, nell’articolo 80, l’obbligatorietà della revisione dell’auto ogni quattro anni dalla prima immatricolazione e, in seguito, ogni due dal precedente controllo. Queste scadenze si applicano per autovetture, autocaravan, motocicli, ciclomotori, autoveicoli adibiti al trasporto di cose o per uso speciale di massa complessiva non superiore ai 3.500 chilogrammi. Mentre l’obbligo scende a una volta ogni anno per le autovetture adibite al servizio taxi, al noleggio con conducente, per gli autoveicoli utilizzati per il trasporto di cose e i rimorchi di peso superiore ai 3.500 chilogrammi, agli autobus, alle autoambulanze e i ai veicoli atipici (le auto d’epoca). La revisione può essere effettuata presso la Motorizzazione civile o presso le officine autorizzate dal Ministero dei trasporti.
Il controllo periodico degli autoveicoli serve a garantire che questi conservino i requisiti di idoneità alla circolazione accertati in sede di omologazione, verificandone le condizioni di sicurezza, il livello di emissioni inquinanti e la rumorosità. Nello specifico la revisione comporta, oltre al controllo preventivo delle targhe e del numero di telaio per l’identificazione del veicolo, un’accurata verifica dello stato generale della carrozzeria, del campo di visibilità (parabrezza, specchietti retrovisori, vetri laterali, lunotto e tergicristalli), delle luci, del circuito elettrico e di pneumatici, assi e sospensioni. Le altre verifiche che vengono effettutate sono il fissaggio del sedile del conducente, il fissaggio della batteria e la funzionalità di airbag, freni, sterzo e volante, cintura di sicurezza e avvisatori acustici. Vi sono poi i controlli su rumorosità del mezzo, condizioni dell’impianto dei gas di scarico e dei sistemi di aerazione, riscaldamento e antiappannamento, nonché la verifica della presenza del kit di sicurezza obbligatorio da tenere in auto (triangolo e giubbetto di segnalazione).