Aprirà in Germania la nuova gigafactory di Northvolt
Francesca Del Bello
Decisivi i 902 milioni di euro in aiuti di Stato approvati dalla Commissione europea
È previsto per il 2026 l’avvio produttivo dello stabilimento Northvolt di Heide, nel nord della Germania, la cui costruzione verrà avviata grazie ai 902 milioni di euro in aiuti di Stato approvati a inizio gennaio dalla Commissione Europea. Ma che cosa rende questa azienda così importante da motivare l’adozione di una misura simile? Northvolt, azienda svedese lanciata nel 2017, produce batterie (per veicoli elettrici e non solo) e altri componenti tecnologici ad alte prestazioni con un’impronta di carbonio inferiore del 90% rispetto alla produzione tradizionale. Non solo: l’azienda ha messo in piedi anche un interessante progetto per il riciclo e il riutilizzo delle batterie esauste. Un player non secondario all’interno di un settore – quello automotive – che punta ad una (quasi) completa decarbonizzazione, ma anche una mossa strategica per recuperare terreno nella produzione di batterie, dove al momento è la Cina a farla da padrone.
Ma non è tutto: per la costruzione del suo nuovo impianto, infatti, Northvolt era pronta ad abbandonare il territorio europeo per sbarcare negli Stati Uniti, dove avrebbe potuto beneficiare degli aiuti erogati dall’Inflation Reduction Act, il piano adottato dal presidente Biden nel 2022 che sostiene con ingenti agevolazioni le industrie di tecnologie a ridotto impatto ambientale. Messa di fronte a questa possibilità, che rischiava di rafforzare l’industria di settore americana, indebolendo di conseguenza quella europea, l’Europa ha deciso di intervenire: sì, perché trattandosi di aiuti di Stato, la competenza esclusiva in materia spetta alla Commissione, che ha il compito di verificare che venga rispettato l’equilibrio fra gli effetti negativi sulla concorrenza e gli effetti positivi in termini di comune interesse. Margarete Vestager, Commissaria europea per la concorrenza, ha commentato: “questa misura da 902 milioni di euro è il primo aiuto individuale approvato per evitare che un investimento venga dirottato fuori dall'Europa, nell'ambito della nuova possibilità offerta dal Temporary Crisis and Transition Framework”, uno schema temporaneo che semplifica le norme sugli aiuti di Stato e promuovere le misure di sostegno in settori chiave per la transizione verso un'economia a zero emissioni, in linea con il piano industriale Green Deal. “Si tratta di un passo importante per l'elettrificazione dei trasporti in Europa, pur preservando la parità di condizioni nel mercato unico”, ha quindi concluso Vestager.
Una vicenda a lieto fine, insomma: lo stabilimento Northvolt che verrà costruito a Heide, una volta raggiunta la sua piena attività produttiva nel 2029, avrà una capacità annua di 60 GWh, che equivale ad un numero di veicoli elettrici compresi fra 800.000 e 1 milione di veicoli, a seconda delle dimensioni della batteria.
Ma non è tutto: per la costruzione del suo nuovo impianto, infatti, Northvolt era pronta ad abbandonare il territorio europeo per sbarcare negli Stati Uniti, dove avrebbe potuto beneficiare degli aiuti erogati dall’Inflation Reduction Act, il piano adottato dal presidente Biden nel 2022 che sostiene con ingenti agevolazioni le industrie di tecnologie a ridotto impatto ambientale. Messa di fronte a questa possibilità, che rischiava di rafforzare l’industria di settore americana, indebolendo di conseguenza quella europea, l’Europa ha deciso di intervenire: sì, perché trattandosi di aiuti di Stato, la competenza esclusiva in materia spetta alla Commissione, che ha il compito di verificare che venga rispettato l’equilibrio fra gli effetti negativi sulla concorrenza e gli effetti positivi in termini di comune interesse. Margarete Vestager, Commissaria europea per la concorrenza, ha commentato: “questa misura da 902 milioni di euro è il primo aiuto individuale approvato per evitare che un investimento venga dirottato fuori dall'Europa, nell'ambito della nuova possibilità offerta dal Temporary Crisis and Transition Framework”, uno schema temporaneo che semplifica le norme sugli aiuti di Stato e promuovere le misure di sostegno in settori chiave per la transizione verso un'economia a zero emissioni, in linea con il piano industriale Green Deal. “Si tratta di un passo importante per l'elettrificazione dei trasporti in Europa, pur preservando la parità di condizioni nel mercato unico”, ha quindi concluso Vestager.
Una vicenda a lieto fine, insomma: lo stabilimento Northvolt che verrà costruito a Heide, una volta raggiunta la sua piena attività produttiva nel 2029, avrà una capacità annua di 60 GWh, che equivale ad un numero di veicoli elettrici compresi fra 800.000 e 1 milione di veicoli, a seconda delle dimensioni della batteria.