Ricambi auto online, il nuovo business per l’aftermarket passa dall’e-Commerce
di Dino Collazzo
Sempre più italiani acquistano sul web componenti, accessori e pneumatici per automobili a prezzi vantaggiosi. Un affare in costante crescita che rischia di erodere i ricavi di officine e negozi specializzati la cui unica via è di investire nel commercio elettronico. Dove ad attrarre gli utenti sono: costi bassi e informazioni dettagliate sulle caratteristiche dei prodotti in vendita
Crescono i costi di manutenzione dell’auto e per contenere le spese gli automobilisti usano il web per trovare ricambi a prezzi vantaggiosi. In rete le occasioni si trovano a portata di un clic, ma muoversi nel mare magnum delle offerte comporta il rischio, soprattutto per chi è inesperto, di concludere un cattivo affare. Nel nostro Paese sono 14 milioni gli italiani che nel 2015 hanno acquistato ricambi auto online. Si tratta di un dato in crescita che porterà sempre più autoriparatori e rivenditori di ricambi a spostare il loro business dalla sola autofficina o negozio al mondo dell’e-Commerce. Con l’obiettivo d’intercettare da un lato la crescente domanda via internet, e dall’altro garantire agli utenti la sicurezza di acquistare prodotti – originali o compatibili – adatti al proprio veicolo. Il mercato dei ricambi automotive in Italia vale 12,6 miliardi di euro. Un affare diviso tra gli Indipendent aftermarket manufacturer (Iam) – che gestiscono circa il 70% della distribuzione – e gli operatori del canale Oes (Original equipment services). Un business che ha iniziato a stuzzicare gli appetiti anche delle Case automobilistiche, con i loro Oem, pronte a sedersi a questa invitante tavola che, finora, hanno guardato marginalmente.
Vendite online dei ricambi auto
Analizzando le vendite online legate al settore dell’aftermarket si nota come, secondo una ricerca realizzata da Ipsos per conto del noto marketplace eBay, i web shopper in Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna sono sempre più fidelizzati all’e-Commerce per le scelte delle loro ricambi auto. Il motivo che li spinge a optare per il fai da te, piuttosto che rivolgersi a dei riparatori specializzati o a officine autorizzate, è di tipo economico con un risparmio che supera in media il 20%. Infatti, il 70% del campione intervistato ha precisato che navigando nel web è possibile trovare prezzi più bassi rispetto a quelli praticati della rete ufficiale o dai negozi di ricambistica. I prodotti più cliccati sono tergicristalli, lampadine, batterie, specchietti e candele a cui si uniscono i pneumatici che, sempre secondo la ricerca, con circa 17 treni di gomma venduti ogni ora sono da tempo entrati nel panel degli acquisti online. La crescita dei volumi di acquisto di autoricambi e accessori via internet pone un interrogativo sulle insidie che possono celarsi nel web, soprattutto per consumatori inesperti.
I rischi, secondo le associazioni di categoria e i siti d’informazione specializzati nell’aftermarket, vanno dall’acquisto di un componente difettoso a uno inadatto alla proprio auto o moto fino ad arrivare a un ricambio contraffatto. Il problema in questo caso è che oltre al cattivo affare l’automobilista si ritroverebbe a pagare di più la manodopera dell’autoriparatore in caso di danno che un ricambio imperfetto, se montato, potrebbe causare. Il consiglio quindi è quello di rivolgersi comunque a un rivenditore esperto. Pensare però di fermare gli acquisti di componenti auto online, riportando i clienti a comprare esclusivamente in officina o in negozi specifici, servendosi di queste motivazioni è impossibile. Il business del commercio elettronico si va sviluppando sempre di più e se si considera che gli utenti, grazie al web, dispongono di una vasta gamma di prodotti e servizi unita ai vantaggi di risparmio di tempo e denaro, difficilmente l’opzione del punto vendita fisico tornerà a essere l’unica scelta. Spostare sul web, dunque, una parte dei propri affari appare la strategia migliore se si vuole sopravvivere nell’era del 4.0 e riuscire a ottimizzare i propri profitti. Ricavi che per gli autoriparatori e i negozi specializzati non arriveranno solo dal numero di pezzi venduti online a prezzi vantaggiosi, ma anche e soprattutto dalla qualità delle informazioni che saranno in grado di fornire sui propri siti riguardo alle caratteristiche degli articoli così da indirizzare il consumatore a comprare. Infatti, sempre secondo l’Ipsos, un altro fattore che spinge all’acquisto di ricambi auto online è la possibilità per l’utente di confrontare i prodotti in vendita delle diverse marche, con l’aiuto di preziose recensioni.
L’e-Commerce come opportunità per l’aftermarket
Rispetto ad altri settori commerciali dove l’e-Commerce sta polverizzando lentamente il negozio fisico a vantaggio di quello virtuale, nel caso della ricambistica le cose stanno diversamente. Infatti, nel settore dell’aftermarket la differenza è che un automobilista avrà comunque bisogno, una volta comprato un pezzo di ricambio, di un esperto che lo sappia montare e quindi di un’officina. Il web, dunque, va inteso, per gli operatori di questo campo, come un’opportunità per accrescere i propri guadagni visto che le transazioni avvengono sempre più per via telematica. Anche per Frost & Sullivan il commercio online assumerà un peso maggiore in futuro, con un tasso annuo di crescita composto (Cagr) che in Europa andrà dal 10 al 15% nella parte occidentale e dal 15 al 30% in quella orientale. In questa corsa ad accaparrarsi la fetta più ampia del comparto dell’aftermarket, una torta che per GiPa Italia vale 440 miliardi di euro e che si stima potrebbe arrivare a 640 entro il 2020, ci sono sia gli Iam che gli Oem. Per i primi la competitività passa dalla capacità di investire in innovazione e formazione, visti i rapidi cambiamenti tecnologici nel comparto dell’automotive. Per gli Oem invece la possibilità di accrescere il proprio business risiede nel saper offrire più valore ai proprietari di auto. Ma in questo caso per farlo serve che questi imparino a emulare alcune delle caratteristiche chiave del mercato indipendente: un servizio d’assistenza più rapido e senza appuntamento per i propri clienti, una maggiore presenza nelle vendite al dettaglio online e la trasformazione di concessionarie mono marca in officine in grado di accogliere anche auto di diversi brand.
Vendite online dei ricambi auto
Analizzando le vendite online legate al settore dell’aftermarket si nota come, secondo una ricerca realizzata da Ipsos per conto del noto marketplace eBay, i web shopper in Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna sono sempre più fidelizzati all’e-Commerce per le scelte delle loro ricambi auto. Il motivo che li spinge a optare per il fai da te, piuttosto che rivolgersi a dei riparatori specializzati o a officine autorizzate, è di tipo economico con un risparmio che supera in media il 20%. Infatti, il 70% del campione intervistato ha precisato che navigando nel web è possibile trovare prezzi più bassi rispetto a quelli praticati della rete ufficiale o dai negozi di ricambistica. I prodotti più cliccati sono tergicristalli, lampadine, batterie, specchietti e candele a cui si uniscono i pneumatici che, sempre secondo la ricerca, con circa 17 treni di gomma venduti ogni ora sono da tempo entrati nel panel degli acquisti online. La crescita dei volumi di acquisto di autoricambi e accessori via internet pone un interrogativo sulle insidie che possono celarsi nel web, soprattutto per consumatori inesperti.
I rischi, secondo le associazioni di categoria e i siti d’informazione specializzati nell’aftermarket, vanno dall’acquisto di un componente difettoso a uno inadatto alla proprio auto o moto fino ad arrivare a un ricambio contraffatto. Il problema in questo caso è che oltre al cattivo affare l’automobilista si ritroverebbe a pagare di più la manodopera dell’autoriparatore in caso di danno che un ricambio imperfetto, se montato, potrebbe causare. Il consiglio quindi è quello di rivolgersi comunque a un rivenditore esperto. Pensare però di fermare gli acquisti di componenti auto online, riportando i clienti a comprare esclusivamente in officina o in negozi specifici, servendosi di queste motivazioni è impossibile. Il business del commercio elettronico si va sviluppando sempre di più e se si considera che gli utenti, grazie al web, dispongono di una vasta gamma di prodotti e servizi unita ai vantaggi di risparmio di tempo e denaro, difficilmente l’opzione del punto vendita fisico tornerà a essere l’unica scelta. Spostare sul web, dunque, una parte dei propri affari appare la strategia migliore se si vuole sopravvivere nell’era del 4.0 e riuscire a ottimizzare i propri profitti. Ricavi che per gli autoriparatori e i negozi specializzati non arriveranno solo dal numero di pezzi venduti online a prezzi vantaggiosi, ma anche e soprattutto dalla qualità delle informazioni che saranno in grado di fornire sui propri siti riguardo alle caratteristiche degli articoli così da indirizzare il consumatore a comprare. Infatti, sempre secondo l’Ipsos, un altro fattore che spinge all’acquisto di ricambi auto online è la possibilità per l’utente di confrontare i prodotti in vendita delle diverse marche, con l’aiuto di preziose recensioni.
L’e-Commerce come opportunità per l’aftermarket
Rispetto ad altri settori commerciali dove l’e-Commerce sta polverizzando lentamente il negozio fisico a vantaggio di quello virtuale, nel caso della ricambistica le cose stanno diversamente. Infatti, nel settore dell’aftermarket la differenza è che un automobilista avrà comunque bisogno, una volta comprato un pezzo di ricambio, di un esperto che lo sappia montare e quindi di un’officina. Il web, dunque, va inteso, per gli operatori di questo campo, come un’opportunità per accrescere i propri guadagni visto che le transazioni avvengono sempre più per via telematica. Anche per Frost & Sullivan il commercio online assumerà un peso maggiore in futuro, con un tasso annuo di crescita composto (Cagr) che in Europa andrà dal 10 al 15% nella parte occidentale e dal 15 al 30% in quella orientale. In questa corsa ad accaparrarsi la fetta più ampia del comparto dell’aftermarket, una torta che per GiPa Italia vale 440 miliardi di euro e che si stima potrebbe arrivare a 640 entro il 2020, ci sono sia gli Iam che gli Oem. Per i primi la competitività passa dalla capacità di investire in innovazione e formazione, visti i rapidi cambiamenti tecnologici nel comparto dell’automotive. Per gli Oem invece la possibilità di accrescere il proprio business risiede nel saper offrire più valore ai proprietari di auto. Ma in questo caso per farlo serve che questi imparino a emulare alcune delle caratteristiche chiave del mercato indipendente: un servizio d’assistenza più rapido e senza appuntamento per i propri clienti, una maggiore presenza nelle vendite al dettaglio online e la trasformazione di concessionarie mono marca in officine in grado di accogliere anche auto di diversi brand.