Egea, l'assemblea semestrale traccia le linee guida da seguire per il futuro
Massimo Brunamonti
L'Associazione europea delle attrezzature per autofficina si è riunita lo scorso 11 ottobre a Bruxelles per affrontare i temi che interessano il settore e per eleggere il nuovo consiglio direttivo. Ecco ciò che è emerso dall'incontro.
Grande attività in Egea, l’Associazione europea delle attrezzature per autofficina, su molti fronti; questo è quanto è emerso nell’assemblea generale semestrale tenutasi a Bruxelles lo scorso 11 ottobre, nel corso della quale i vari gruppi di lavoro hanno riportato le loro problematiche. A partire dal Gruppo di lavoro 1 ponti sollevatori il capogruppo, Fausto Manganelli di Aica, ha relazionato sulle normazioni per la sicurezza in sede Iso e Cen. Interessante anche l’iniziativa presso la Commissione europea per richiedere l’intensificazione dei controlli di mercato sulla conformità dei prodotti alla Direttiva macchine a tutela della qualità dei prodotti e della concorrenza leale.
Il Gruppo di lavoro 2, diagnosi ed emissioni non è certo stato con le mani in mano. Lato emissioni, come il capogruppo Georges Petelet di Gieg ha spiegato, si partecipa allo sviluppo di nuovi metodi di verifica delle emissioni di particolato e NOx in corso in alcuni stati europei quali Germania, Francia, Olanda e Belgio. Iniziative di questo tipo sono importanti e urgenti per la tutela dell’ambiente dato lo sviluppo tecnologico in corso; l’aspetto negativo è il fatto che ogni autorità nazionale procede per proprio conto con il pericolo di ritrovarsi come in passato con apparecchiature, procedure e omologazioni diverse per ciascun stato, cosa questa decisamente anacronistica e inutilmente costosa. Egea è impegnata a sostenere la definizione di standard europei che coniughino le varie esperienze in un unico modello per tutta la Ue.
Molti i fronti aperti per il Gruppo di lavoro 2 diagnosi, come il capogruppo Elvis Colla di Aica ha spiegato. La soddisfazione, la scorsa primavera, per l’approvazione della nuova omologazione di tipo europea per autoveicoli, che ha recepito le istanze di EGEA, causa però ulteriore lavoro su più tavoli. Il problema generale dell’accesso ai dati tecnici, invece di risolversi, si va inasprendo causa l’ostinazione di molti dei maggiori costruttori di auto. Egea è impegnata, anche attraverso Afcar, a dimostrare ai politici a Bruxelles, Roma, Berlino, etc. che soluzioni quali l’Extended Vehicle non possono rappresentare la soluzione; è necessario un quadro normativo che tuteli la libera concorrenza. Un caso eclatante sintomatico del problema è il blocco dell’accesso alla porta Obd su veicoli Fca, prassi recente che sembra stia per essere seguita anche da altri costruttori. In merito Egea ha commissionato un parere legale a Osborne & Clarke, primaria consulente legale di livello europeo. Il contenuto del testo spiega come il blocco dell’accesso alla porta Obd per alcuni modelli Fiat e Chrysler, costituisca una palese non conformità al Regolamento 715/2007/EC (il famoso Euro 5). In forza di tale parere Egea ha in corso contatti con la Commissione stessa e con Autorità nazionali di omologazione allo scopo di ottenere la revoca dell’omologazione di tali veicoli.
Lato revisioni, come spiegato dal capogruppo del GdL 6 Jordi Brunet di Afiba, è stata completato la stesura delle specifiche tecniche del nuovo prova sospensioni, basato sulla metodologia “Phase-Shift”; esso costituisce la proposta Egea per autorità di revisione che vogliano aggiungere il test sospensioni alle verifiche di sicurezza dei veicoli. Merita ricordare che il nuovo standard Egea, se pur recente, si basa su un metodo ormai in esercizio da anni in Belgio e che quindi ha dimostrato la sua validità su milioni di veicoli sottoposti a revisione. Sempre a proposito di sicurezza, procede il processo di definizione dello standard Cen per la sicurezza degli smontagomme, che si prevede vada a compimento entro il 2019. Significativa in merito l’intento di collaborazione con il Wdk tedesco per le apparecchiature di smontaggio dei pneumatici Uhp e Run-Flat. Come se il da farsi corrente non bastasse, un nuovo Gruppo di lavoro si è recentemente formato in Egea, relativo ai centrafari. Il problema consiste nel fatto che a livello europeo le norme di riferimento sono ovunque ampiamente datate e obsolete rispetto alle nuove tecnologie dei corpi illuminanti. Il nuovo Gruppo di lavoro ha lo scopo di definire uno standard di prodotto europeo aggiornato da proporre per le revisioni. Tra le molte altre attività spicca l’andata a regime del rilascio del “Marchio Egea” per le stazioni di ricarica aria condizionata con gas R1234yf. Tra i primi modelli certificati spiccano nomi prestigiosi quali Bosch, Mahle/Brain Bee, Snap-on e Waeco. Altri ancora hanno annunciato di aderire in futuro.
Ma non finisce qui; altri lavori relativamente, ad esempio, all’interconnessione tra le apparecchiature, all’accesso ai dati tecnici, alla partecipazione a gruppi di lavoro Iso, Cen, Cita, Unece ed altro hanno scandito il passato semestre associativo. Ne è una prova il numero decisamente consistente di rappresentanti delle aziende associate, costantemente impegnati in riunioni, teleconferenze elaborazione tecniche e quant’altro. Il momento assembleare prevedeva anche l’elezione del nuovo consiglio direttivo di Egea, come da statuto. La cosa si è rivelata molto semplice avendo l’assemblea deciso di confermare tutti i consiglieri uscenti. Il nuovo consiglio direttivo provvederà, secondo statuto, nella prossima riunione a nominare le cariche sociali tra cui il nuovo Presidente. Che il nostro settore richieda attività e impegno costante lo dimostra anche l’iniziativa presa dal Presidente di Aica, Mauro Severi, di sfruttare Autopromotec 2019 per invitare i Presidenti delle primarie associazioni europee a un incontro in occasione della conferenza Iam, con lo scopo di confrontarsi e individuare problematiche di interesse comune per le quali unire le forze. L’assemblea si è chiusa con gli appuntamenti per il prossimo anno e l’augurio che tanto lavoro porti almeno in parte i risultati che tutti ci auguriamo.
Il Gruppo di lavoro 2, diagnosi ed emissioni non è certo stato con le mani in mano. Lato emissioni, come il capogruppo Georges Petelet di Gieg ha spiegato, si partecipa allo sviluppo di nuovi metodi di verifica delle emissioni di particolato e NOx in corso in alcuni stati europei quali Germania, Francia, Olanda e Belgio. Iniziative di questo tipo sono importanti e urgenti per la tutela dell’ambiente dato lo sviluppo tecnologico in corso; l’aspetto negativo è il fatto che ogni autorità nazionale procede per proprio conto con il pericolo di ritrovarsi come in passato con apparecchiature, procedure e omologazioni diverse per ciascun stato, cosa questa decisamente anacronistica e inutilmente costosa. Egea è impegnata a sostenere la definizione di standard europei che coniughino le varie esperienze in un unico modello per tutta la Ue.
Molti i fronti aperti per il Gruppo di lavoro 2 diagnosi, come il capogruppo Elvis Colla di Aica ha spiegato. La soddisfazione, la scorsa primavera, per l’approvazione della nuova omologazione di tipo europea per autoveicoli, che ha recepito le istanze di EGEA, causa però ulteriore lavoro su più tavoli. Il problema generale dell’accesso ai dati tecnici, invece di risolversi, si va inasprendo causa l’ostinazione di molti dei maggiori costruttori di auto. Egea è impegnata, anche attraverso Afcar, a dimostrare ai politici a Bruxelles, Roma, Berlino, etc. che soluzioni quali l’Extended Vehicle non possono rappresentare la soluzione; è necessario un quadro normativo che tuteli la libera concorrenza. Un caso eclatante sintomatico del problema è il blocco dell’accesso alla porta Obd su veicoli Fca, prassi recente che sembra stia per essere seguita anche da altri costruttori. In merito Egea ha commissionato un parere legale a Osborne & Clarke, primaria consulente legale di livello europeo. Il contenuto del testo spiega come il blocco dell’accesso alla porta Obd per alcuni modelli Fiat e Chrysler, costituisca una palese non conformità al Regolamento 715/2007/EC (il famoso Euro 5). In forza di tale parere Egea ha in corso contatti con la Commissione stessa e con Autorità nazionali di omologazione allo scopo di ottenere la revoca dell’omologazione di tali veicoli.
Lato revisioni, come spiegato dal capogruppo del GdL 6 Jordi Brunet di Afiba, è stata completato la stesura delle specifiche tecniche del nuovo prova sospensioni, basato sulla metodologia “Phase-Shift”; esso costituisce la proposta Egea per autorità di revisione che vogliano aggiungere il test sospensioni alle verifiche di sicurezza dei veicoli. Merita ricordare che il nuovo standard Egea, se pur recente, si basa su un metodo ormai in esercizio da anni in Belgio e che quindi ha dimostrato la sua validità su milioni di veicoli sottoposti a revisione. Sempre a proposito di sicurezza, procede il processo di definizione dello standard Cen per la sicurezza degli smontagomme, che si prevede vada a compimento entro il 2019. Significativa in merito l’intento di collaborazione con il Wdk tedesco per le apparecchiature di smontaggio dei pneumatici Uhp e Run-Flat. Come se il da farsi corrente non bastasse, un nuovo Gruppo di lavoro si è recentemente formato in Egea, relativo ai centrafari. Il problema consiste nel fatto che a livello europeo le norme di riferimento sono ovunque ampiamente datate e obsolete rispetto alle nuove tecnologie dei corpi illuminanti. Il nuovo Gruppo di lavoro ha lo scopo di definire uno standard di prodotto europeo aggiornato da proporre per le revisioni. Tra le molte altre attività spicca l’andata a regime del rilascio del “Marchio Egea” per le stazioni di ricarica aria condizionata con gas R1234yf. Tra i primi modelli certificati spiccano nomi prestigiosi quali Bosch, Mahle/Brain Bee, Snap-on e Waeco. Altri ancora hanno annunciato di aderire in futuro.
Ma non finisce qui; altri lavori relativamente, ad esempio, all’interconnessione tra le apparecchiature, all’accesso ai dati tecnici, alla partecipazione a gruppi di lavoro Iso, Cen, Cita, Unece ed altro hanno scandito il passato semestre associativo. Ne è una prova il numero decisamente consistente di rappresentanti delle aziende associate, costantemente impegnati in riunioni, teleconferenze elaborazione tecniche e quant’altro. Il momento assembleare prevedeva anche l’elezione del nuovo consiglio direttivo di Egea, come da statuto. La cosa si è rivelata molto semplice avendo l’assemblea deciso di confermare tutti i consiglieri uscenti. Il nuovo consiglio direttivo provvederà, secondo statuto, nella prossima riunione a nominare le cariche sociali tra cui il nuovo Presidente. Che il nostro settore richieda attività e impegno costante lo dimostra anche l’iniziativa presa dal Presidente di Aica, Mauro Severi, di sfruttare Autopromotec 2019 per invitare i Presidenti delle primarie associazioni europee a un incontro in occasione della conferenza Iam, con lo scopo di confrontarsi e individuare problematiche di interesse comune per le quali unire le forze. L’assemblea si è chiusa con gli appuntamenti per il prossimo anno e l’augurio che tanto lavoro porti almeno in parte i risultati che tutti ci auguriamo.
Sullo stesso tema
#EGEA al lavoro per definire uno standard nel test per le sospensioni#Conferenza ACEA: EGEA e gli indipendenti a tutela della concorrenza nell’autoriparazione#EGEA e altre 92 associazioni sottoscrivono un’ambiziosa strategia industriale europea