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California: il caldo torrido “parcheggia” le auto elettriche
Enrica Lazzarini
La temperatura arrivata a 46.7°C sta mettendo sotto pressione la rete elettrica statunitense. I consumatori sono invitati a ridurre il consumo di energia tra le 16 e le 21, inclusa la ricarica delle auto
Siamo davvero sicuri che l’elettrico sia la panacea di tutti i mali? Se lo stanno forse chiedendo in USA, dove, a causa delle temperature record di questi giorni nello stato della California la CISO (California Independent System Operator), ente no-profit che gestisce l'80% della rete elettrica dello stato ha diramato un avviso chiedendo ai cittadini di frenare l’uso delle stazioni di ricarica e condizionatori durante i momenti di maggior picco, tra le 16 e le 21, per non sovraccaricare il sistema.
In queste settimane, infatti, la California è messa in ginocchio dal caldo record che sta imperversando in tutta la costa ovest degli Stati Uniti: oltre 40 milioni di persone sono in stato di allerta in sette diversi stati, con temperature altissime fino a 44 gradi a Los Angeles e 46.7 gradi a Sacramento, mettendo appunto in difficoltà il sistema di distribuzione di energia elettrica, una rete che da un lato è obsoleta e al contempo è sottoposta a richieste sempre più pressanti di energia. Nel comunicato viene raccomandato di utilizzare il meno possibile i grandi elettrodomestici (come i climatizzatori) e le stazioni di ricarica delle auto elettriche per non sovraccaricare la rete.
Quest’ultima richiesta ha scatenato grande ironia sui social e riacceso il dibattito politico interno dato che, proprio negli stessi giorni il governo della California aveva annunciato la messa al bando ufficiale della produzione di auto a combustione entro il 2035: tutti i veicoli a benzina e diesel ancora in circolazione dopo tale data potranno ancora essere guidati, ma non più prodotti o venduti entro i confini dello stato. Si tratta di una svolta storica verso la transizione ecologica, considerando che gli Stati Uniti sono il secondo mercato al mondo per le auto, con circa 14 milioni di nuovi modelli immatricolati nel 2020. Ad oggi, in California, circa un milione di persone possiede almeno un’auto elettrica.
Le grandi ondate di caldo non colpiscono solo il settore automotive ma anche il fotovoltaico: è di qualche giorno fa la notizia che Amazon, a seguito di piccoli incendi sviluppatisi nei suoi magazzini negli Stati Uniti, ha deciso di spegnere i sistemi solari e fotovoltaici ed avviare immediate ispezioni.
In queste settimane, infatti, la California è messa in ginocchio dal caldo record che sta imperversando in tutta la costa ovest degli Stati Uniti: oltre 40 milioni di persone sono in stato di allerta in sette diversi stati, con temperature altissime fino a 44 gradi a Los Angeles e 46.7 gradi a Sacramento, mettendo appunto in difficoltà il sistema di distribuzione di energia elettrica, una rete che da un lato è obsoleta e al contempo è sottoposta a richieste sempre più pressanti di energia. Nel comunicato viene raccomandato di utilizzare il meno possibile i grandi elettrodomestici (come i climatizzatori) e le stazioni di ricarica delle auto elettriche per non sovraccaricare la rete.
Quest’ultima richiesta ha scatenato grande ironia sui social e riacceso il dibattito politico interno dato che, proprio negli stessi giorni il governo della California aveva annunciato la messa al bando ufficiale della produzione di auto a combustione entro il 2035: tutti i veicoli a benzina e diesel ancora in circolazione dopo tale data potranno ancora essere guidati, ma non più prodotti o venduti entro i confini dello stato. Si tratta di una svolta storica verso la transizione ecologica, considerando che gli Stati Uniti sono il secondo mercato al mondo per le auto, con circa 14 milioni di nuovi modelli immatricolati nel 2020. Ad oggi, in California, circa un milione di persone possiede almeno un’auto elettrica.
Le grandi ondate di caldo non colpiscono solo il settore automotive ma anche il fotovoltaico: è di qualche giorno fa la notizia che Amazon, a seguito di piccoli incendi sviluppatisi nei suoi magazzini negli Stati Uniti, ha deciso di spegnere i sistemi solari e fotovoltaici ed avviare immediate ispezioni.
