Una nuova OPEC per il litio
Enrica Lazzarini
I paesi del Sud America provano ad allearsi per avere più potere contrattuale e controllare i prezzi del nuovo “oro bianco”
Il litio, uno dei minerali più preziosi dell'era moderna, svolge un ruolo fondamentale nella produzione di batterie ricaricabili per veicoli elettrici, dispositivi mobili e la transizione ecologica in generale. Mentre la domanda globale di litio continua a crescere rapidamente, la regione del Sud America si sta affermando come attore chiave nella produzione di questo prezioso minerale. Si stima infatti che il Sud America detenga quasi la metà delle riserve mondiali di litio, rendendo la regione estremamente attraente per le aziende minerarie e i paesi interessati a garantire l'approvvigionamento di questa risorsa vitale. Paesi come Cile, Argentina e Bolivia sono noti per le loro abbondanti riserve di litio e per le imponenti operazioni di estrazione in corso.
Il litio viene soprannominato “oro bianco” non tanto per la sua rarità, ma perché non si ha ancora la certezza che l’offerta di litio raffinato e processato possa soddisfare la futura domanda globale, che secondo le stime dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) potrebbe aumentare fino a 42 volte entro il 2040. Questa stima ha convinto, ad esempio, la Commissione europea ad inserirlo nella lista dei minerali considerati critici e a presentare il Critical Raw Materials Act, una serie di misure per garantire un approvvigionamento sicuro e diversificato delle materie prime utili alla transizione energetica europea.
Per garantire che l’economia legata a questo minerale si sviluppi, si spera, come quella del petrolio e che i maggiori profitti derivati dalla sua estrazione e raffinazione contribuiscano alle entrate statali, i paesi dell’area sudamericana stanno considerando un’alleanza simile a quella dell’OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) per proteggere i propri interessi. Questo accordo, noto come "OPEC del litio", mira a stabilire un controllo strategico sulla produzione e sui prezzi del minerale, consentendo ai paesi partecipanti di massimizzare i benefici economici. Per i leader latinoamericani parlare di un’OPEC per il litio significherebbe tra l’altro evitare di arricchire solamente le compagnie minerarie straniere come è successo in passato.
L'accordo prevederebbe la cooperazione tra i membri per limitare l'offerta di litio sul mercato mondiale e stabilire politiche comuni in materia di esportazione, tasse e royalties. Ciò consente ai paesi membri di esercitare una maggiore influenza sul mercato globale del litio e ottenere benefici economici significativi da questa risorsa strategica.
La limitazione dell'offerta potrebbe portare, però, a un aumento dei prezzi, favorendo i paesi partecipanti ma rappresentando una sfida per le aziende che dipendono dal litio per le loro produzioni. Inoltre, l'accordo potrebbe spingere le società minerarie internazionali e le altre regioni del mondo a cercare alternative o a investire in nuove fonti di litio per ridurre la dipendenza dal Sud America.
Sarà interessante valutare nei prossimi anni come si evolverà la situazione.
Il litio viene soprannominato “oro bianco” non tanto per la sua rarità, ma perché non si ha ancora la certezza che l’offerta di litio raffinato e processato possa soddisfare la futura domanda globale, che secondo le stime dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) potrebbe aumentare fino a 42 volte entro il 2040. Questa stima ha convinto, ad esempio, la Commissione europea ad inserirlo nella lista dei minerali considerati critici e a presentare il Critical Raw Materials Act, una serie di misure per garantire un approvvigionamento sicuro e diversificato delle materie prime utili alla transizione energetica europea.
Per garantire che l’economia legata a questo minerale si sviluppi, si spera, come quella del petrolio e che i maggiori profitti derivati dalla sua estrazione e raffinazione contribuiscano alle entrate statali, i paesi dell’area sudamericana stanno considerando un’alleanza simile a quella dell’OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) per proteggere i propri interessi. Questo accordo, noto come "OPEC del litio", mira a stabilire un controllo strategico sulla produzione e sui prezzi del minerale, consentendo ai paesi partecipanti di massimizzare i benefici economici. Per i leader latinoamericani parlare di un’OPEC per il litio significherebbe tra l’altro evitare di arricchire solamente le compagnie minerarie straniere come è successo in passato.
L'accordo prevederebbe la cooperazione tra i membri per limitare l'offerta di litio sul mercato mondiale e stabilire politiche comuni in materia di esportazione, tasse e royalties. Ciò consente ai paesi membri di esercitare una maggiore influenza sul mercato globale del litio e ottenere benefici economici significativi da questa risorsa strategica.
La limitazione dell'offerta potrebbe portare, però, a un aumento dei prezzi, favorendo i paesi partecipanti ma rappresentando una sfida per le aziende che dipendono dal litio per le loro produzioni. Inoltre, l'accordo potrebbe spingere le società minerarie internazionali e le altre regioni del mondo a cercare alternative o a investire in nuove fonti di litio per ridurre la dipendenza dal Sud America.
Sarà interessante valutare nei prossimi anni come si evolverà la situazione.