Al via la presentazione delle nuove domande di incentivo per lo sviluppo della filiera automotive
Francesca Del Bello
I 750 milioni di euro stanziati sono parte del Fondo automotive e serviranno ad aiutare le imprese della filiera nello sviluppo di piani produttivi strategici, di ricerca e innovazione
Con il decreto emanato il 10 ottobre scorso il MISE – Ministero dello Sviluppo Economico, rinominato Ministero delle imprese e del made in Italy dal nuovo governo insediatosi il 23 ottobre, vengono attivati gli incentivi a favore della riconversione e dello sviluppo della filiera automotive del nostro Paese. La misura, inclusa nel Dpcm del 4 agosto di quest’anno, realizza lo stanziamento di un totale di 750 milioni di euro: di questi, 525 milioni saranno destinati ai “Contratti di sviluppo” mentre i restanti 225 milioni agli “Accordi per l’innovazione”. I fondi fanno parte del cosiddetto “Fondo automotive”, che prevede l’erogazione di un totale di 8,7 miliardi di euro in finanziamenti fino al 2030 destinati, come si legge sul sito del Ministero, al sostegno e alla promozione della transizione verde, della ricerca e degli investimenti nel settore attraverso l'insediamento di filiere innovative e sostenibili sul territorio nazionale. A fianco degli incentivi per l’acquisto di veicoli non inquinanti (i bonus aggiornati sono disponibili dal 2 novembre), l’impegno è dunque quello di dotare il Paese “di una valida strategia di politica industriale a sostegno della trasformazione tecnologica ed ecologica della catena produttiva dell'automotive”, come ha commentato l’ormai ex ministro Giancarlo Giorgetti – ora a capo del Ministero dell’Economia e delle finanze – qualche settimana prima del passaggio di consegne avvenuto con il nuovo titolare del dicastero, Adolfo Urso. Uno degli obiettivi del nuovo Ministero delle imprese e del made in Italy resta comunque quello di sostenere le aziende negli investimenti, rafforzando le azioni – anche in sinergia con gli altri Ministeri - in favore delle imprese del nostro territorio al fine di aiutare “in maniera organica e compiuta le imprese nella loro attività in Italia e nel mondo”, ha affermato Urso.
Ma a chi sono destinati i fondi stanziati dal Dpcm del 4 agosto? Le aree di intervento individuate all’interno del decreto sono 5, e devono riguardare in particolare lo sviluppo e la produzione di:
Ma a chi sono destinati i fondi stanziati dal Dpcm del 4 agosto? Le aree di intervento individuate all’interno del decreto sono 5, e devono riguardare in particolare lo sviluppo e la produzione di:
- nuovi veicoli e sistemi di alimentazione e propulsione in grado di aumentare l'efficienza del veicolo minimizzando le emissioni;
- tecnologie, materiali, architetture e componenti strutturali funzionali all'alleggerimento dei veicoli e dei sistemi di trasporto per la mobilità urbana;
- nuovi sistemi, componenti meccanici, elettrici, elettronici e software per la gestione delle funzioni principali del veicolo, propulsione, lighting, dinamica laterale e longitudinale, abitacolo;
- nuovi sistemi, componenti meccanici elettrici, elettronici e software per sistemi avanzati per l'assistenza alla guida (ADAS), la connettività del veicolo (V2V e V2I), la gestione di dati, l'interazione uomo veicolo (HMI) e l'infotainment;
- sistemi infrastrutturali per il rifornimento e la ricarica dei veicoli.
Per le aziende che intendano presentare un nuovo progetto, gli sportelli verranno aperti in due momenti distinti. Secondo quanto si legge sul sito del Ministero, per i Contratti di sviluppo, lo strumento agevolativo destinato al sostegno di programmi di investimento produttivi strategici e innovativi di grandi dimensioni ai quali verrà destinato il 70% dei fondi stanziati, le istanze potranno essere presentate a partire dal 15 novembre prossimo. Agli Accordi per l’Innovazione per progetti rilevanti di ricerca e sviluppo nella filiera del settore automotive è destinato il restante 30% dei fondi, e la finestra per la presentazione dei nuovi progetti verrà aperta a partire dal 29 novembre. Una nota importante, evidenziata nella comunicazione del 10 ottobre, è la modalità di ammissione applicata ai progetti degli Accordi per l’Innovazione: per la prima volta l’istruttoria di ammissione di tali progetti sarà basata non sull’ordine cronologico di presentazione, ma su una serie di parametri oggettivi quali la solidità economico-finanziaria del proponente e la quota di spese del progetto in sviluppo sperimentale.