Faw sceglie la Motor Valley per lo sviluppo dell’auto elettrica
Redazione Autopromotec
Il gruppo cinese insieme a Silk EV investiranno oltre un miliardo di euro per la progettazione, ingegnerizzazione e produzione di vetture full electric e plug-in
Dal rombo al ronzio. La Motor Valley si prepara ad accogliere l’auto elettrica made in Emilia-Romagna. L’assessore allo Sviluppo e lavoro della Regione, Vincenzo Colla, ha annunciato che Faw, il produttore di auto cinese con quasi 4 milioni di veicoli venduti in Cina e 90 miliardi di dollari di fatturato, insieme a Silk EV, società specializzata nell’ingegneria e nel design di auto con sedi in Cina e Stati Uniti e in Emilia-Romagna, investiranno in Italia oltre un miliardo di euro per la progettazione, ingegnerizzazione e produzione di vetture di alta gamma full electric e plug-in. Un annuncio ufficiale giunto dopo che lo scorso 23 aprile era stata siglata una joint venture tra le due società, con l’intento di sviluppare un nuovo ecosistema di innovazione tecnologica e ingegneria automobilistica all'avanguardia unendo competenze e cultura italiana. “L’attenzione alle tecnologie più avanzate e alla ricerca, allo sviluppo green, l’intenzione di lavorare allo studio e implementazione della produzione di auto elettriche e plug-in rappresenta quella sfida che come regione Emilia-Romagna ci siamo posti per i prossimi anni – precisato Colla –. Uno sviluppo sostenibile verso cui anche la nostra filiera dell’automotive da tempo si è messa in moto. La regione Emilia-Romagna è pronta a supportare il progetto di investimento attivando il suo Contact point coordinato da Art-Er, l’Agenzia regionale per la ricerca, l’innovazione e l’internazionalizzazione, per affiancare gli investitori, e attivare eventualmente la Legge regionale 14 del 2014 sull’attrattività”. Il centro di innovazione, ricerca e sviluppo e quello dedicato al design avranno la loro base nel cuore della Motor Valley simbolo dell’eccellenza nel settore. La localizzazione degli impianti produttivi, comunicano le aziende, “avverrà nei prossimi mesi e l’accordo permetterà di creare migliaia di posti di lavoro in Italia, Europa e Cina. Le prime assunzioni sono in piano entro la fine del primo semestre 2020. La scelta italiana fa parte di un più ampio piano di investimenti che prevede un ulteriore miliardo e trecento milioni di euro allocati in Cina”.