Il futuro della mobilità passa dalle reti di distribuzione
Enrica Lazzarini
A tu per tu con i big player nella distribuzione ricambi
Con l’avvicinarsi di Futurmotive Expo & Talks, la rassegna internazionale per il futuro della mobilità, per la transizione energetica ed ecologica e le innovazioni nel settore automotive, cogliamo l’occasione per parlare di futuro sostenibile e transizione con alcuni dei protagonisti che popoleranno i padiglioni del quartiere fieristico di Bologna il prossimo 16-18 novembre 2023.
Partiamo quindi puntando i riflettori sui network di distribuzione ricambi, avendo il piacere di dialogare con Federica Bertoldi, Regional Heads of Communications del gruppo LKQ RHIAG.
LKQ RHIAG è da 60 anni tra i protagonisti europei della distribuzione B2B di parti di ricambio per autovetture e veicoli industriali e leader nel mercato italiano dell’aftermarket indipendente. Dal 2016 fa parte di LKQ Europe. L’azienda opera attraverso un’organizzazione logistica presente su tutto il territorio tramite 17 filiali e 2 magazzini centrali. Supporta i suoi clienti Ricambisti e le officine dei suoi Network con un programma di servizi innovativi, finalizzato ad aumentarne professionalità e competitività sul mercato. LKQ RHIAG è promotore di 4 reti indipendenti con oltre 2.000 officine affiliate: ‘a posto’ RHIAG, DediCar, Officina N°1 per l’auto e Optima Truck Service per i mezzi pesanti.
Federica, la transizione ecologica, ma anche la digitalizzazione e i grandi dibattiti che ruotano attorno al concetto della gestione dei dati, sono processi destinati a segnare l’evoluzione del settore automotive e aftermarket in maniera indelebile: come si stanno preparando ad affrontare questi cambiamenti le grandi reti di distribuzione ricambi? Quali sono le sfide per il vostro segmento?
Di fronte a una transizione di portata così rilevante è fondamentale mantenere lucidità, delineare gli scenari possibili, evidenziandone criticità e opportunità, e prepararsi con una solida progettualità. Sulla transizione ecologica, il nostro gruppo, LKQ Europe, è stato tra i primi a dichiarare i propri obiettivi di neutralità climatica (riduzione emissioni di CO2 del 30% entro il 2030 e impatto ZERO in tutte le attività entro il 2050), ma ha altresì da subito espresso dubbi sulla conversione carbon neutral limitata alla sola transizione elettrica, sostenendo invece, attraverso il proprio ingresso in eFuel Alliance, l’adozione di alimentazioni alternative su motori endotermici. Soddisfatti quindi per il recente cambio di orientamento della Commissione Europea in materia di eFuel. Sul dibattito relativo all’Accesso ai dati collaboriamo attivamente con le Associazioni, sostenendone l’attività di lobby. Sviluppiamo soluzioni digitali innovative di diagnostica da remoto e assistenza tecnica evoluta a supporto della riparazione. Stiamo costruendo il nostro ecosistema digitale per integrare la nostra filiera. Sul prodotto stiamo rafforzando le partnership con i componentisti che per primi si sono mossi per affrontare la transizione e con loro stiamo disegnando le gamme richieste da un parco auto sempre più sfaccettato.
Le reti distributive che avete costituito insieme ai vostri ricambisti, rappresentano un anello fondamentale nella catena di fornitura, che vanta un contatto diretto sia con i componentisti, che con le officine. Partiamo dai primi: mercato e associazioni di categoria stanno già manifestando la propria preoccupazione rispetto al settore della componentistica, che rischia di essere fra quelli che subiranno un impatto maggiore nella trasformazione verso una nuova mobilità. Qual è la vostra prospettiva in questo senso?
Una prospettiva di vicinanza al mondo della componentistica. Si parla di sostenibilità green, ma in questa transizione gli impatti sociali sono da valutare con attenzione e la realtà manifatturiera italiana, come giustamente evidenzia ANFIA, rischia di pagare un conto salato. Crediamo tuttavia che l’apertura della Commissione Europea alla neutralità tecnologica con l’introduzione di alimentazioni alternative a quelle fossili sia una notizia positiva. Indubbiamente servono piani seri a sostegno della transizione, da progetti di riconversione industriale ad aggiornamento e riqualificazione professionale per gli operatori.
Ciò detto, stiamo lavorando con i componentisti per predisporre le gamme idonee per un parco circolante dalla fisionomia sempre più complessa. Stiamo consolidando la partnership con quei produttori che per primi si sono attivati in ottica transizione green per acquisire noi stessi competenze, e al contempo rafforziamo l’offerta economy per rispondere all’anzianità crescente del parco ICE.
Parliamo ora, invece, di officine: qual è la sensazione della vostra rete di operatori rispetto a questi temi? Che cosa chiedono, cosa si aspettano dalla distribuzione?
Le officine sono l’anello della catena su cui il cambiamento si è già manifestato. Percepiamo un certo grado di preoccupazione, unito a un desiderio di essere accompagnati, se non addirittura guidati, in una transizione che ha tanti aspetti ancora da chiarire. Chiedono a noi e al loro Ricambista di riferimento soluzioni chiavi in mano, strumenti che li aiutino a intervenire su ogni tipologia di vettura e supporti evoluti per la gestione del cliente. Sempre più spesso ci chiedono di aiutarli a comprendere il valore della propria azienda artigiana e il livello di competitività che sviluppano sui territori in cui operano. Infine, si aspettano che siamo al loro fianco nella battaglia per garantire pari opportunità di accesso alla riparazione. E noi lo facciamo di concerto con le Associazioni di categoria. Con questo intento siamo attivi sostenitori di AFCAR Italia, alleanza che vede ADIRA, AICA e APDA unite per il sostegno al diritto alla riparazione IAM su temi comuni come rinnovo della BER, ricambi captive, cybersecurity, accessibilità dei dati e in-vehicle data.
Futurmotive – Expo & Talks è un evento organizzato proprio per permettere alle aziende di presentare le proprie migliori innovazioni, in termini di prodotto e di servizi, per affrontare le sfide della nuova mobilità: senza svelarci troppo, cosa possiamo attenderci dalla vostra partecipazione alla rassegna?
Abbiamo potenziato il pacchetto servizi a disposizione dei nostri network, per ampliarne le competenze e la capacità di intervenire su ogni tipologia di vettura anche di nuova generazione, ad alto tasso di connettività e sensoristica, ibride ed elettriche. Futurmotive potrà essere una vetrina per presentare le nostre novità, ma soprattutto un ottimo momento di confronto e dialogo con gli operatori. Formazione tecnica con percorsi personalizzati e tool per autovalutazione delle competenze, certificazioni per intervenire su vetture ibride ed elettriche, attrezzature specifiche e strumenti di diagnosi, assistenza tecnica da remoto per operazioni complesse e accesso ai portali di casa madre, banche dati e strumenti gestionali per interfacciarsi con clienti sempre più esistenti. Allo stesso tempo, sarà per noi l’occasione di evidenziare le competenze del nostro gruppo in ambito di economia circolare e recycling.
Partiamo quindi puntando i riflettori sui network di distribuzione ricambi, avendo il piacere di dialogare con Federica Bertoldi, Regional Heads of Communications del gruppo LKQ RHIAG.
LKQ RHIAG è da 60 anni tra i protagonisti europei della distribuzione B2B di parti di ricambio per autovetture e veicoli industriali e leader nel mercato italiano dell’aftermarket indipendente. Dal 2016 fa parte di LKQ Europe. L’azienda opera attraverso un’organizzazione logistica presente su tutto il territorio tramite 17 filiali e 2 magazzini centrali. Supporta i suoi clienti Ricambisti e le officine dei suoi Network con un programma di servizi innovativi, finalizzato ad aumentarne professionalità e competitività sul mercato. LKQ RHIAG è promotore di 4 reti indipendenti con oltre 2.000 officine affiliate: ‘a posto’ RHIAG, DediCar, Officina N°1 per l’auto e Optima Truck Service per i mezzi pesanti.
Federica, la transizione ecologica, ma anche la digitalizzazione e i grandi dibattiti che ruotano attorno al concetto della gestione dei dati, sono processi destinati a segnare l’evoluzione del settore automotive e aftermarket in maniera indelebile: come si stanno preparando ad affrontare questi cambiamenti le grandi reti di distribuzione ricambi? Quali sono le sfide per il vostro segmento?
Di fronte a una transizione di portata così rilevante è fondamentale mantenere lucidità, delineare gli scenari possibili, evidenziandone criticità e opportunità, e prepararsi con una solida progettualità. Sulla transizione ecologica, il nostro gruppo, LKQ Europe, è stato tra i primi a dichiarare i propri obiettivi di neutralità climatica (riduzione emissioni di CO2 del 30% entro il 2030 e impatto ZERO in tutte le attività entro il 2050), ma ha altresì da subito espresso dubbi sulla conversione carbon neutral limitata alla sola transizione elettrica, sostenendo invece, attraverso il proprio ingresso in eFuel Alliance, l’adozione di alimentazioni alternative su motori endotermici. Soddisfatti quindi per il recente cambio di orientamento della Commissione Europea in materia di eFuel. Sul dibattito relativo all’Accesso ai dati collaboriamo attivamente con le Associazioni, sostenendone l’attività di lobby. Sviluppiamo soluzioni digitali innovative di diagnostica da remoto e assistenza tecnica evoluta a supporto della riparazione. Stiamo costruendo il nostro ecosistema digitale per integrare la nostra filiera. Sul prodotto stiamo rafforzando le partnership con i componentisti che per primi si sono mossi per affrontare la transizione e con loro stiamo disegnando le gamme richieste da un parco auto sempre più sfaccettato.
Le reti distributive che avete costituito insieme ai vostri ricambisti, rappresentano un anello fondamentale nella catena di fornitura, che vanta un contatto diretto sia con i componentisti, che con le officine. Partiamo dai primi: mercato e associazioni di categoria stanno già manifestando la propria preoccupazione rispetto al settore della componentistica, che rischia di essere fra quelli che subiranno un impatto maggiore nella trasformazione verso una nuova mobilità. Qual è la vostra prospettiva in questo senso?
Una prospettiva di vicinanza al mondo della componentistica. Si parla di sostenibilità green, ma in questa transizione gli impatti sociali sono da valutare con attenzione e la realtà manifatturiera italiana, come giustamente evidenzia ANFIA, rischia di pagare un conto salato. Crediamo tuttavia che l’apertura della Commissione Europea alla neutralità tecnologica con l’introduzione di alimentazioni alternative a quelle fossili sia una notizia positiva. Indubbiamente servono piani seri a sostegno della transizione, da progetti di riconversione industriale ad aggiornamento e riqualificazione professionale per gli operatori.
Ciò detto, stiamo lavorando con i componentisti per predisporre le gamme idonee per un parco circolante dalla fisionomia sempre più complessa. Stiamo consolidando la partnership con quei produttori che per primi si sono attivati in ottica transizione green per acquisire noi stessi competenze, e al contempo rafforziamo l’offerta economy per rispondere all’anzianità crescente del parco ICE.
Parliamo ora, invece, di officine: qual è la sensazione della vostra rete di operatori rispetto a questi temi? Che cosa chiedono, cosa si aspettano dalla distribuzione?
Le officine sono l’anello della catena su cui il cambiamento si è già manifestato. Percepiamo un certo grado di preoccupazione, unito a un desiderio di essere accompagnati, se non addirittura guidati, in una transizione che ha tanti aspetti ancora da chiarire. Chiedono a noi e al loro Ricambista di riferimento soluzioni chiavi in mano, strumenti che li aiutino a intervenire su ogni tipologia di vettura e supporti evoluti per la gestione del cliente. Sempre più spesso ci chiedono di aiutarli a comprendere il valore della propria azienda artigiana e il livello di competitività che sviluppano sui territori in cui operano. Infine, si aspettano che siamo al loro fianco nella battaglia per garantire pari opportunità di accesso alla riparazione. E noi lo facciamo di concerto con le Associazioni di categoria. Con questo intento siamo attivi sostenitori di AFCAR Italia, alleanza che vede ADIRA, AICA e APDA unite per il sostegno al diritto alla riparazione IAM su temi comuni come rinnovo della BER, ricambi captive, cybersecurity, accessibilità dei dati e in-vehicle data.
Futurmotive – Expo & Talks è un evento organizzato proprio per permettere alle aziende di presentare le proprie migliori innovazioni, in termini di prodotto e di servizi, per affrontare le sfide della nuova mobilità: senza svelarci troppo, cosa possiamo attenderci dalla vostra partecipazione alla rassegna?
Abbiamo potenziato il pacchetto servizi a disposizione dei nostri network, per ampliarne le competenze e la capacità di intervenire su ogni tipologia di vettura anche di nuova generazione, ad alto tasso di connettività e sensoristica, ibride ed elettriche. Futurmotive potrà essere una vetrina per presentare le nostre novità, ma soprattutto un ottimo momento di confronto e dialogo con gli operatori. Formazione tecnica con percorsi personalizzati e tool per autovalutazione delle competenze, certificazioni per intervenire su vetture ibride ed elettriche, attrezzature specifiche e strumenti di diagnosi, assistenza tecnica da remoto per operazioni complesse e accesso ai portali di casa madre, banche dati e strumenti gestionali per interfacciarsi con clienti sempre più esistenti. Allo stesso tempo, sarà per noi l’occasione di evidenziare le competenze del nostro gruppo in ambito di economia circolare e recycling.