Come la tecnologia cambia la manutenzione
Simonluca Pini Contributing Editor Sole 24 Ore
Auto connesse, reti 5G e manutenzione predittiva. La tecnologia cambierà il lavoro dei meccatronici
L’automotive sta cambiando a 360 gradi, partendo da auto sempre più tecnologiche in grado di viaggiare in un ecosistema connesso. L’incremento della tecnologia a bordo delle quattro ruote sarà un valido aiutante anche per i meccatronici, capaci di monitorare costantemente lo stato di salute del veicolo e al tempo stesso acquisire nuovi strumenti di fidelizzazione del cliente. Perché se da una parte la tecnologia può sembrare un ostacolo, dall’altra parte apre nuovi scenari.
Infatti, l’elevato numero di sensori a bordo delle vetture potranno fornire indicazioni in maniera predittiva su possibili rotture o malfunzionamenti, mettendo così in allerta il meccatronico che potrà contattare il cliente per un intervento preventivo a vantaggio della sicurezza e molto spesso anche del costo totale della riparazione. Il tutto verrà amplificato dagli spostamenti in città connesse, perché sarà possibile intercettare nuovi clienti grazie direttamente alla tecnologia. Nonostante oggi possa sembrare ancora fantascienza, in un futuro non troppo lontano l’autoriparatore o il gommista vedranno in tempo reale quale tipo di vettura transiterà davanti alla propria attività e avranno la possibilità di proporre offerte e interventi su misura. Naturalmente la formazione avrà un ruolo chiave in questa transizione, dove il meccatronico dovrà uscire da un percorso formativo capace di offrire gli strumenti corretti per lavorare e successivamente l’aggiornamento sarà costante. Già oggi questo avviene, tra mondo della scuola secondaria e universitario in grado di formare figure pronte ad intervenire su auto connesse ed elettriche.
Il secondo step arriva dai corsi di formazione, con nuove forme di apprendimento. Un esempio? Una casa costruttrice premium tedesca ha portato il mondo del gaming della formazione della propria rete di meccatronici, andando a creare un “videogioco” capace di simulare passo dopo passo l’intervento su una batteria ad alto voltaggio di una propria vettura a zero emissioni. Ovviamente lo scopo ultimo non è quello ludico ma quello di fornire uno strumento utile ai propri operatori, tramite il quale operazioni che si possono incontrare saltuariamente (ad esempio la rimozione del pacco batterie di una vettura ibrida plug-in) possano diventare di più facile gestione e realizzabili nelle corrette tempistiche. Altra tecnologia sempre più usata nella formazione dei meccatronici è la realtà aumentata, grazie alla quale aumentano esponenzialmente i livelli di approfondimento e di interattività durante le sessioni di esercitazioni.
Infatti, l’elevato numero di sensori a bordo delle vetture potranno fornire indicazioni in maniera predittiva su possibili rotture o malfunzionamenti, mettendo così in allerta il meccatronico che potrà contattare il cliente per un intervento preventivo a vantaggio della sicurezza e molto spesso anche del costo totale della riparazione. Il tutto verrà amplificato dagli spostamenti in città connesse, perché sarà possibile intercettare nuovi clienti grazie direttamente alla tecnologia. Nonostante oggi possa sembrare ancora fantascienza, in un futuro non troppo lontano l’autoriparatore o il gommista vedranno in tempo reale quale tipo di vettura transiterà davanti alla propria attività e avranno la possibilità di proporre offerte e interventi su misura. Naturalmente la formazione avrà un ruolo chiave in questa transizione, dove il meccatronico dovrà uscire da un percorso formativo capace di offrire gli strumenti corretti per lavorare e successivamente l’aggiornamento sarà costante. Già oggi questo avviene, tra mondo della scuola secondaria e universitario in grado di formare figure pronte ad intervenire su auto connesse ed elettriche.
Il secondo step arriva dai corsi di formazione, con nuove forme di apprendimento. Un esempio? Una casa costruttrice premium tedesca ha portato il mondo del gaming della formazione della propria rete di meccatronici, andando a creare un “videogioco” capace di simulare passo dopo passo l’intervento su una batteria ad alto voltaggio di una propria vettura a zero emissioni. Ovviamente lo scopo ultimo non è quello ludico ma quello di fornire uno strumento utile ai propri operatori, tramite il quale operazioni che si possono incontrare saltuariamente (ad esempio la rimozione del pacco batterie di una vettura ibrida plug-in) possano diventare di più facile gestione e realizzabili nelle corrette tempistiche. Altra tecnologia sempre più usata nella formazione dei meccatronici è la realtà aumentata, grazie alla quale aumentano esponenzialmente i livelli di approfondimento e di interattività durante le sessioni di esercitazioni.