Biocarburanti ed e-fuel, una scelta green e in continua evoluzione
Simonluca Pini - Contributor Editor de Il Sole 24 Ore
Oltre all'auto elettriche, come risposta alla riduzione dell’inquinamento da trasporti, l'industria delle quattro ruote investe anche su combustibili sintetici e biocarburanti come bioetanolo, biodiesel e biogas
Non solo auto elettriche come risposta alla riduzione dell’inquinamento da trasporti. Nonostante la mobilità stia andando sempre più velocemente verso una trazione esclusivamente a zero emissioni, i motori termici e le varianti elettrificate saranno presenti sul mercato ancora per lungo tempo. Ci si trova quindi davanti alla necessità di fornire carburanti con il minor impatto ambientale possibile. E qui entrano in campo i combustibili sintetici e i biocarburanti. Si tratta, secondo la definizione fornita dal Sole 24 Ore, di combustibili liquidi prodotti da fonti rinnovabili di origine solitamente agricola destinati ad alimentare i mezzi di trasporto in sostituzione parziale o totale di quelli fossili. Si dividono in: bioetanolo, biodiesel e biogas, succedanei o additivi rispettivamente di benzina, gasolio e metano.
In alcuni Paesi, come Brasile e Stati Uniti, i biocarburanti hanno avuto un forte sviluppo. Si tratta di biofuel di prima generazione ottenuti da cereali, piante zuccherine e olii vegetali che sono in competizione con le produzioni agricole alimentari, come l'etanolo da grano e da canna da zucchero. Per quanto riguarda i carburanti sintetici, chiamati anche e-Fuels, si intende dei carburanti liquidi a basso o nullo contenuto di carbonio, carburanti sintetici ottenuti combinando idrogeno e anidride carbonica. Gli e-Fuel potranno essere una risposta per ridurre le emissioni dei veicoli termici ed elettrificati. Secondo un costruttore tedesco di vetture ad alte prestazioni, gli e-fuel saranno in grado di quantificare la CO2 prodotta durante il loro funzionamento a quelli di una vettura elettrica annullando quasi totalmente allo stesso tempo gli ossidi di azoto più nocivi. Secondo il costruttore tedesco il risultato atteso è un -85% di emissioni e la completa assenza di prodotti di scarto rispetto a un normale propulsore endotermico. Inoltre l’utilizzo dei carburanti sintetici non costringe a modificare i motori e quindi in teoria tutti i veicoli potrebbero utilizzarlo senza problemi. A questo si aggiunge nessuna riduzione delle prestazioni.
Naturalmente la novità più attesa sarà l’abbattimento delle emissioni sia a livello di anidride carbonica e di ossidi di azoto. Oltre all’utilizzo su strada, gli e-fuel hanno tutte le qualità per diventare una presenza costante anche nel mondo delle competizioni, grazie a caratteristiche che non alterano il rendimento della vettura e non richiedono modifiche sostanziali ai propulsori. Naturalmente in questa lista di soluzioni alternative alla mobilità elettrica non ci si può dimenticare dell’idrogeno. Inserito dal Governo Draghi nel Pnrr Piano nazionale di resistenza e resilienza, l’idrogeno ha tutte le carte in regola per diventare una scelta green in materia di mobilità. Questo lungo elenco di nuove forme di trazione conferma come il motore a scoppio potrà essere utilizzato ancora per decine di anni, senza dover per forza percorrere esclusivamente la via della mobilità elettrica.
In alcuni Paesi, come Brasile e Stati Uniti, i biocarburanti hanno avuto un forte sviluppo. Si tratta di biofuel di prima generazione ottenuti da cereali, piante zuccherine e olii vegetali che sono in competizione con le produzioni agricole alimentari, come l'etanolo da grano e da canna da zucchero. Per quanto riguarda i carburanti sintetici, chiamati anche e-Fuels, si intende dei carburanti liquidi a basso o nullo contenuto di carbonio, carburanti sintetici ottenuti combinando idrogeno e anidride carbonica. Gli e-Fuel potranno essere una risposta per ridurre le emissioni dei veicoli termici ed elettrificati. Secondo un costruttore tedesco di vetture ad alte prestazioni, gli e-fuel saranno in grado di quantificare la CO2 prodotta durante il loro funzionamento a quelli di una vettura elettrica annullando quasi totalmente allo stesso tempo gli ossidi di azoto più nocivi. Secondo il costruttore tedesco il risultato atteso è un -85% di emissioni e la completa assenza di prodotti di scarto rispetto a un normale propulsore endotermico. Inoltre l’utilizzo dei carburanti sintetici non costringe a modificare i motori e quindi in teoria tutti i veicoli potrebbero utilizzarlo senza problemi. A questo si aggiunge nessuna riduzione delle prestazioni.
Naturalmente la novità più attesa sarà l’abbattimento delle emissioni sia a livello di anidride carbonica e di ossidi di azoto. Oltre all’utilizzo su strada, gli e-fuel hanno tutte le qualità per diventare una presenza costante anche nel mondo delle competizioni, grazie a caratteristiche che non alterano il rendimento della vettura e non richiedono modifiche sostanziali ai propulsori. Naturalmente in questa lista di soluzioni alternative alla mobilità elettrica non ci si può dimenticare dell’idrogeno. Inserito dal Governo Draghi nel Pnrr Piano nazionale di resistenza e resilienza, l’idrogeno ha tutte le carte in regola per diventare una scelta green in materia di mobilità. Questo lungo elenco di nuove forme di trazione conferma come il motore a scoppio potrà essere utilizzato ancora per decine di anni, senza dover per forza percorrere esclusivamente la via della mobilità elettrica.