Aftermarket, le 5 strategie di marketing da adottare per avere un business online
di Dino Collazzo
In occasione degli Stati Generali di Autopromotec Conference 2018, Marco Marlia, Co-founder e Ceo di MotorK, ha affrontato il tema della digitalizzazione delle aziende del post vendita automotive. Ecco come muoversi per attrarre clienti in Rete tramite l’e-commerce.
Digitali ma non troppo. Per le aziende del post vendita automotive l’online resta ancora una realtà del tutto sconosciuta. Un ritardo che rischia di costar caro a chi offre servizi di assistenza e manutenzione per veicoli. Perché, in un mondo in cui persone e oggetti sono sempre più connessi, non si può pensare di intercettare nuovi clienti replicando la stessa strategia di marketing. Il motivo di questa lentezza verso i cambiamenti, secondo Marco Marlia, Co-founder e Ceo di MotorK (nella foto a sinistra), è da imputare a una scarsa conoscenza della Rete da parte degli operatori dell’aftermarket. Ma soprattutto alla poca lungimiranza nel captare il business che si cela dietro ai click di milioni di utenti connessi ogni giorno. Potenziali clienti che scandagliano il web alla ricerca di risposte alle loro domande e bisogni. E che spesso, specie nel caso delle officine, si ritrovano su siti internet per nulla aggiornati, non responsive, privi di interazioni e sprovvisti di strumenti utili per compiere prenotazioni o pagamenti online. È partendo da questa fotografia che Marco Marlia, in occasione degli Stati Generali di Autopromotec Conference 2018, ha tracciato delle linee guida che gli operatori del settore devono seguire se vogliono restare al passo con i tempi. “L’online ha stravolto le nostre abitudini – ha spiegato il Ceo di MotorK – oggi non è più il cliente che va in negozio ma il contrario. È per questo che bisogna saper attrarre chi naviga in Rete fornendo loro risposte tempestive alle loro esigenze, soluzioni rapide, informazioni dettagliate, promozioni e la possibilità di compiere delle azioni, come pagamenti e prenotazioni, con un semplice click”.
Per individuare la migliore strategia da adottare, il primo passo da compiere è capire quante sono le persone che usano la Rete e in che modo lo fanno. Stando agli ultimi dati Audiweb-Nielsen, in Italia, sono stati 34,2 milioni gli utenti che hanno navigato da pc, smartphone o tablet. Si tratta del 62,3 per cento della popolazione dai due anni in su. Per quel che riguarda l’audience da mobile, il dato è ancora più sorprendente: segno che ormai la maggior parte del traffico web passa da singoli device. In questo caso l’audience ha raggiunto il 68,7 per cento della popolazione maggiorenne, con 30,1 milioni di utenti collegati per 49 ore in media per persona. Numeri significativi che, se letti in chiave economica, dovrebbero spingere le aziende dell’aftermarket a investire sull’e-commerce. Sono infatti sempre di più gli utenti che si affidano ai motori di ricerca per trovare officine specializzate nel campo del service automotive. Marlia ha analizzato, per parola chiave, il tipo di ricerca che gli utenti hanno effettuato negli ultimi anni su Google. Il risultato è stato che dal 2015 al 2017, le parole più digitate, relative al settore, sono state: tagliando, revisione, cambio gomme, carrozzeria e officina. “Riuscire a comparire con la propria attività tra i primi risultati nei motori di ricerca significa avere un business anche in Rete – ha detto Marlia –. Difficilmente le persone superano la seconda pagina ed ecco perché se si vuol essere in posizioni alte serve investire sulla propria presenza online”.
Per Marlia però non basta solo avere un sito web responsive, cioè ottimizzato per la visualizzazione tramite smartphone e tablet. È necessario anche che questo sia ricco di dettagli utili per gli utenti. “È indispensabile avere una sezione in cui sono riportati in maniera chiara i servizi offerti, rendere facilmente reperibili i propri contatti senza dover scorrere intere pagine prima di trovarli, prevedere una parte con delle faq in cui si trovano le domande ricorrenti degli utenti ed evidenziare eventuali promozioni” ha precisato Marlia. A ciò va poi aggiunta una costante presenza sulle “piazze sociali”: facebook, instagram e youtube. E questo perché la condivisione di foto e di video così come la possibilità di avere dei commenti sono da considerarsi elementi validi per generare interazione e al contempo costruirsi una credibilità in Rete. Il risultato di tutto questo lavoro è quello di ottenere più contatti. I quali vanno poi gestiti correttamente attraverso analisi e monitoraggio così da migliorare i servizi che gli vengono offerti.
Per individuare la migliore strategia da adottare, il primo passo da compiere è capire quante sono le persone che usano la Rete e in che modo lo fanno. Stando agli ultimi dati Audiweb-Nielsen, in Italia, sono stati 34,2 milioni gli utenti che hanno navigato da pc, smartphone o tablet. Si tratta del 62,3 per cento della popolazione dai due anni in su. Per quel che riguarda l’audience da mobile, il dato è ancora più sorprendente: segno che ormai la maggior parte del traffico web passa da singoli device. In questo caso l’audience ha raggiunto il 68,7 per cento della popolazione maggiorenne, con 30,1 milioni di utenti collegati per 49 ore in media per persona. Numeri significativi che, se letti in chiave economica, dovrebbero spingere le aziende dell’aftermarket a investire sull’e-commerce. Sono infatti sempre di più gli utenti che si affidano ai motori di ricerca per trovare officine specializzate nel campo del service automotive. Marlia ha analizzato, per parola chiave, il tipo di ricerca che gli utenti hanno effettuato negli ultimi anni su Google. Il risultato è stato che dal 2015 al 2017, le parole più digitate, relative al settore, sono state: tagliando, revisione, cambio gomme, carrozzeria e officina. “Riuscire a comparire con la propria attività tra i primi risultati nei motori di ricerca significa avere un business anche in Rete – ha detto Marlia –. Difficilmente le persone superano la seconda pagina ed ecco perché se si vuol essere in posizioni alte serve investire sulla propria presenza online”.
Per Marlia però non basta solo avere un sito web responsive, cioè ottimizzato per la visualizzazione tramite smartphone e tablet. È necessario anche che questo sia ricco di dettagli utili per gli utenti. “È indispensabile avere una sezione in cui sono riportati in maniera chiara i servizi offerti, rendere facilmente reperibili i propri contatti senza dover scorrere intere pagine prima di trovarli, prevedere una parte con delle faq in cui si trovano le domande ricorrenti degli utenti ed evidenziare eventuali promozioni” ha precisato Marlia. A ciò va poi aggiunta una costante presenza sulle “piazze sociali”: facebook, instagram e youtube. E questo perché la condivisione di foto e di video così come la possibilità di avere dei commenti sono da considerarsi elementi validi per generare interazione e al contempo costruirsi una credibilità in Rete. Il risultato di tutto questo lavoro è quello di ottenere più contatti. I quali vanno poi gestiti correttamente attraverso analisi e monitoraggio così da migliorare i servizi che gli vengono offerti.
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